I giovani sanno gestire meglio il proprio cane? Uno studio scientifico risponde

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By Ilaria Grimaldi

Cani, Curiosita

I giovani sanno gestire meglio il proprio cane? Un nuovo studio scientifico rivela che questi padroni riescono a reagire meglio con lui. Vediamo, insieme, di cosa si tratta.

I giovani sanno gestire meglio il proprio cane
Fido rilassato sul divano (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

La convivenza con l’amico a quattro zampe è una grande gioia personale e non solo ma, a volte, può essere problematica e difficile da gestire con tutte le responsabilità che comporta. Quando Fido si comporta male, lì bisogna essere in gamba. Uno studio scientifico rivela che i giovani sanno gestire meglio il proprio cane. Vediamo perché.

I giovani sanno gestire meglio il proprio cane: cosa rivela la scienza

Si tratta di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Human-Animal Interactions, il quale rivela che i proprietari più giovani sanno trattare meglio il loro cane, soprattutto nei momenti più difficili. Approfondiamo qui di seguito.

I giovani e i loro cani
Il pet aspetta il padrone (Foto Unsplash – amoreaquattrozampe.it)

Si sa che la convivenza con un peloso domestico può essere bellissima ed entusiasmante ma che, allo stesso tempo, richiede molta lucidità e pazienza, nonché scelta consapevole nelle azioni.

Nella vita di tutti i giorni, infatti, un cane può mostrare anche atteggiamenti legati a tipi di ansie, aggressività così come disobbedienza nei confronti del padrone, che occorre imparare a gestire per una questione di civiltà.

Studi scientifici precedenti a questo ci dicono che nel 90% dei casi il pet domestico si comporta così con la sua famiglia, e che si sapeva poco su questa esperienza per i padroni più giovani e sulle loro reazioni emotive.

Un recente studio, invece, ha intervistato dei giovani padroni di cani, di età compresa tra i 17 e i 26 anni, per analizzare insieme le loro esperienze e i loro insegnamenti in caso di comportamenti disobbedienti rilevati nel corso del tempo.

Ad esempio, i cani riconoscono le persone inaffidabili e si comportano di conseguenza con chi non riconoscono come loro padrone ideale, con reazioni scorrette e inopportune.

Tutto sta nel sapersi rapportare e interagire nel modo giusto e comprensivo con il proprio peloso, cosa che riescono a mettere in pratica i padroni più giovani.

Tornando allo studio sui giovani proprietari di cani, si teneva conto di atteggiamenti quali abbaiare occasionale o persistente, così come l’aggressività verso i loro simili o persone.

Giovani padroni, diverse reazioni: il coping proattivo

É stato scoperto, allora, che i giovani padroni hanno capito che i problemi comportamentali più gravi nei loro cani derivano dalle reazioni emotive in risposta ad essi, da parte degli umani.

Con ciò si vuole dire, ad esempio, che i comportamenti più gravi suscitavano in loro emozioni più forti.

In pratica, i proprietari più giovani preferiscono attuare il coping proattivo nei confronti del loro affezionato pet.

I ricercatori dello studio realizzato sostengono che il meccanismo di coping sul cane ha una grande rilevanza quando lui si comporta male, poiché li induce a comprendere le loro reazioni allo stress subito, portando a diminuire tale reazione nell’umano durante l’interazione con i pelosi.

Fido e la reazione emotiva del padrone giovane: come l’umano viene percepito

É stato dimostrato che, reagire allo stesso modo con il proprio cane che sta assumendo un comportamento negativo, aiuta a fargli comprendere l’entità di ciò che fa e dell’effetto sull’umano. Continuiamo la lettura dell’articolo.

Il comportamento del cane
Cagnolino riposa fuori casa (Foto Pexels – amoreaquattrozampe.it)

Secondo lo studio scientifico sui cani e i loro padroni giovani, questi ultimi tendevano a variare le reazioni emotive nei momenti difficili con i pet, così come la percezione sui diversi comportamenti che si verificavano.

Mentre gli esemplari non hanno riportato reazioni gravi nei confronti dei loro padroni, lo hanno fatto verso altri cani e altre persone coinvolte.

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Quasi tutti i proprietari hanno evidenziato un disagio moderato nel loro comportamento e soltanto uno ha riportato un disagio grave, mostrando atteggiamenti aggressivi persistenti.

Alcuni ricercatori, infine, affermano che, forse, nessun padrone abbia rivelato un grave disagio comportamentale nel proprio cane, anche per aver appreso nuove e diverse strategie.

Ci saranno, in futuro, ancora nuovi studi scientifici che potranno esplorare come il rapporto tra Fido e il padrone umano influenzi la qualità della vita, in particolare partendo dal comportamento.

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