La medusa gigante che invade i mari: sono terrificanti. minaccia o miracolo della natura? Gli scienziati lanciano l’allarme.
Si sta facendo strada una creatura tanto affascinante quanto inquietante. Le sue grandi dimensioni per la specie e il suo aspetto colorato di rosa, hanno attirato l’attenzione di bagnanti e ricercatori.
Si chiama Pink meanie, si tratta di una medusa che sta facendo parlare di sé, come mai prima d’ora.
Ma cosa si nasconde davvero dietro questa rarissima medusa rosa gigante che sta invadendo le cose del Texas?
Dalle caratteristiche alla pericolosità, dalla provenienza al suo impatto sull’ecosistema marino, scopri di più sulla medusa gigante che invade i mari.
La medusa Pink meanie (drymonema larsoni) è nota per le sue dimensioni straordinarie, il colore rosa acceso e un comportamento predatorio unico.
Si tratta, di una specie affascinante e rara di meduse che ha recentemente attirato l’attenzione lungo le coste del Golfo del Texas.
Caratteristiche fisiche della Pink meanie:
La Pink meanie, può sembrare minacciosa, ma in realtà è più spettacolare che pericolosa e comunque non più delle altre meduse.
La sua puntura, infatti piuttosto lieve, viene valutata solo 2 su 10 in termini di dolore. Generalmente, provoca al massimo qualche irritazione cutanea.
Questa specie, non è aggressiva quindi non cerca il contatto con le persone, perciò nonostante il suo aspetto imponente e i tentacoli lunghissimi, questa medusa non rappresenta un vero pericolo per l’uomo.
Naturalmente, come per tutte le meduse, è sempre consigliabile evitare di toccarla direttamente, ma se dovesse capitare, basta sciacquare la zona con acqua di mare (evitando l’acqua dolce) per ridurre eventuali fastidi.
La medusa Pink meanie ha un modo di nutrirsi davvero affascinante, come infatti non si limita a filtrare piccole particelle (come le altre meduse) ma va a caccia di suoi simili, soprattutto delle meduse Aurelia aurita.
Proprio da questo comportamento nasce il suo nome che si può tradurre in “meschina”. Per catturale, usa i suoi tentacoli lunghissimi e sottili, le servono come vere e proprie reti.
Quando una preda si avvicina, la avvolge delicatamente intrappolandola. Poi rilascia degli enzimi che iniziano a sciogliere i tessuti della medusa catturata, praticamente digerendola già all’esterno, prima di inghiottirla.
È incredibile pensare come pur sembrando così fragile e fluttuante, sia una predatrice così efficiente nel suo ambiente marino.
Gli scienziati, hanno iniziato a concentrarsi seriamente sulla Pink meanie solo dopo che nel 2000 una prima grande quantità di esemplari, ha fatto la sua comparsa del Golfo del Messico.
La specie, è stata descritta ufficialmente solo dieci anni dopo, ma già allora si è capito quanto fosse speciale e rara.
Il motivo per cui queste meduse appaiono improvvisamente in grandi numeri, è legato alla disponibilità del loro cibo preferito, ossia la medusa Aurelia aurita o medusa quadrifoglio.
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Quando le condizioni marine favoriscono una riproduzione massiccia di queste meduse, la Pink meanie non tarda a farsi vedere, quasi come se seguisse le sue prede in un onda sincronizzata.
Studiare questi eventi straordinari, permette ai ricercatori di capire meglio non solo il comportamento della specie, ma anche come gli ecosistemi marini stiano cambiando nel tempo.
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