Senso dell’umorismo nelle scimmie: la scoperta della scienza

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By Diana Cavalieri

Curiosita

Le scimmie hanno il senso dell’umorismo come noi umani? Gli scienziati hanno analizzato questo aspetto e hanno fatto importanti scoperte.

Gorilla nascosto tra le piante
Gorilla (Pixabay-amoreaquattrozampe.it)

Dagli studi effettuati nel corso della storia sappiamo che l’uomo si è sviluppato da un antenato comune alle scimmie antropoidi africane. Questo, secondo gli esperti, è accaduto tra i 6 e i 10 milioni di anni fa.

Come spesso accade tra animali che hanno in comune un antenato, alcuni comportamenti e alcuni tratti somatici rimangono simili. Più cose ci accomunano alle scimmie, ma gli scienziati si sono chiesti se le scimmie avessero il senso dell’umorismo proprio come noi umani. Gli studi su questo aspetto sono in atto da decenni.

Una nuova ricerca ha dato delle conclusioni molto interessanti su questo argomento riuscendo a farci comprendere un po’ di più il mondo delle scimmie di diverse specie. Vediamo tutti i dettagli.

Le scimmie hanno il senso dell’umorismo? La scienza crede di sì

Il gruppo di lavoro per studiare se le scimmie hanno il senso dell’umorismo è stato composto da diversi biologi provenienti dall’Università della California di Los Angeles, del Max Planck Institute, dell’Università della California di San Diego e dell’Università dell’Indiana.

Esemplare di orangotango
Orangotango (Pixabay-amoreaquattrozampe.it)

La rivista Proceedings of the Royal Society ha pubblicato la ricerca di questo gruppo di scienziati che hanno osservato esemplari di scimmie in cattività per semplificare il lavoro e arrivare prima ad una conclusione.

Hanno fatto parte dell’esperimento quattro gruppi di oranghi, quattro di gorilla, nove di bonomo presenti nello zoo di San Diego e 17 scimpanzé nel centro di ricerca e di cura del Max Planck Institute a Lipsia.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Bambini e cuccioli di scimmia si esprimono con gli stessi gesti: lo studio

Gli studiosi hanno istallato delle telecamere nei vari ambienti e hanno osservato a lungo il comportamento delle scimmie. Si sono concentrati di più su quelle che si radunavano in gruppo più a lungo e sembravano confabulare tra di loro.

Le conclusioni della ricerca

Isabelle Laumer, una delle autrici dello studio, ha dichiarato che è stato molto importante osservare le grandi scimmie perché sono quelle più vicine agli umani. Non solo fisicamente, ma anche nel comportamento.

Due esemplari di Scimpanzè con i piccoli
Scimpanzè (Pixabay-amoreaquattrozampe.it)

Tutte le grandi scimmie sono in grado di borbottare tra loro, di farsi gli scherzi, di prendere in giro i compagni e farsi prendere in giro, di ridere e giocare per ore. Alcuni sono in grado di provocare sulle debolezze altrui per prendere in giro.

Alcuni bonobo hanno imitato il comportamento dei leader del clan con i tic e il modo di camminare in modo tale da far ridere tutti gli altri esemplari. Ma non è stato solamente questo l’aspetto curioso.

Gli scienziati hanno scoperto che le scimmie sanno quando è il momento di scherzare e quando non lo è. Insomma, riescono a giocare e a ridere nei momenti opportuni per farlo e sanno distinguere un momento inopportuno, come quando hanno davanti un familiare in difficoltà o particolarmente stressato.

Inoltre, non si sognano mai e poi mai di spaventare un esemplare che è da solo. Questo è molto importante perché significa che comprendono la pericolosità potenziale di questo scherzo. La scimmia potrebbe spaventarsi, certo, ma anche interpretare l’atteggiamento come un attacco.

Sono stati ripresi studi precedenti, ovviamente, in cui si parlava già delle somiglianze nei comportamenti tra uomo e scimmia, come il senso del lutto. Tuttavia, sono passi molto importanti che mettono in evidenza le tracce comuni nel DNA appartenente all’antenato in comune che si sono radicate nell’evoluzione fino ad oggi.

 

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