I gatti hanno degli occhi particolari e affascinanti, ma quelli selvatici hanno un qualcosa in più nella loro colorazione: ecco il perché.
Quando pensiamo agli animali selvatici, l’immagine più comune è quella di occhi dai colori piuttosto standard, come nero, marrone o giallo. Eppure, tra i gatti selvatici, la gamma cromatica degli occhi è sorprendentemente variegata, spaziando dal classico marrone fino a sfumature di verde, blu e persino grigio. Una caratteristica che li distingue da molte altre specie e che ha incuriosito i ricercatori.

Capire l’origine e l’evoluzione di questi colori, però, non è semplice. I fossili non conservano i pigmenti oculari, gli esemplari tassidermizzati hanno occhi artificiali e, spesso, i manuali scientifici mostrano solo una foto per specie, rendendo difficile tracciare un quadro completo.
Per superare queste limitazioni, un team di studiosi dell’Università di Harvard ha avuto un’idea innovativa: analizzare migliaia di fotografie di gatti selvatici disponibili online, soprattutto su piattaforme come iNaturalist, dove naturalisti e appassionati caricano scatti di animali osservati in natura.
Occhi dei gatti selvatici: l’evoluzione cromatica che nessuno si aspettava
Dunque, con questo vasto archivio fotografico a disposizione, gli scienziati sono riusciti a mappare l’evoluzione dei colori degli occhi nei felini selvatici, identificando una sorta di scala cromatica evolutiva. In pratica, hanno individuato un passaggio graduale dal marrone (colore ancestrale) al grigio, che sembra fungere da zona intermedia, fino ad arrivare alle tonalità verdi e blu osservate in alcune specie attuali.

Ma cosa determina, dal punto di vista biologico, il colore degli occhi di un gatto selvatico? Tutto dipende da due pigmenti fondamentali:
- Eumelanina: che tende a produrre occhi scuri, dal marrone al nero.
- Feomelanina: responsabile invece di sfumature che vanno dal giallo al rosso.
Le diverse combinazioni e concentrazioni di questi due pigmenti generano un ventaglio di colori più ampio di quanto ci si aspetterebbe.
Utilizzando una tecnica chiamata ricostruzione dello stato ancestrale, i ricercatori sono riusciti a ipotizzare quali fossero i colori degli occhi dei gatti estinti, basandosi sulle sfumature osservate nei loro discendenti moderni.
Però quando si è cercato di capire perché questi colori si siano evoluti — per esempio, se esistesse una correlazione con l’habitat, il colore del mantello o lo stile di caccia — non è emersa alcuna relazione significativa.
Una possibile spiegazione potrebbe essere la selezione sessuale, ovvero la preferenza di partner con occhi di un certo colore, ma è una teoria complessa e difficile da verificare.
Secondo la biologa evoluzionista Arianna Passarotto, il colore degli occhi è spesso trascurato nella ricerca scientifica, quando in realtà potrebbe avere un’importanza ecologica ed evolutiva ben più profonda di quanto pensiamo. Nonostante alcuni limiti — come l’uso di foto scattate in condizioni non sempre controllate — lo studio è stato definito ambizioso e innovativo, aprendo la strada a nuove riflessioni su questo affascinante tratto evolutivo dei felini selvatici.