Salute del British Longhair: le malattie comuni di questa razza

Foto dell'autore

By Laura Bellucci

Salute dei Gatti

Per proteggere al meglio la salute del nostro British Longhair, è importante sapere a quali malattie comuni è predisposto: eccone un elenco.

british longhair (2)
(Foto Adobe Stock)

Il British Longhair è un pelosetto tendenzialmente forte e robusto, che tuttavia rischia di sviluppare alcune malattie comuni della razza. Vediamo insieme quali sono, come riconoscerle tempestivamente e cosa fare per rendere la vita del nostro amico a quattro zampe lunga e serena.

Malattie comuni del British Longhair

Il Britannico a pelo lungo è un micio incredibilmente longevo. Basti pensare, infatti, che la durata media della vita di questa razza è di 18 anni.

british longhair curiosità
(Foto Adobe Stock)

Sani e in salute, questi gatti non risultano predisposti allo sviluppo di numerose malattie. Un’eccezione, tuttavia, è costituita da patologie di natura ereditaria o associate alla tendenza di questo felino ad accumulare peso in eccesso.

Da qui, l’importanza di rivolgersi ad un allevamento serio e affidabile, che possa certificare le condizioni ottimali dell’amico a quattro zampe che ci apprestiamo ad accogliere nella nostra vita.

Non meno determinante, naturalmente, è sottoporre il micio a controlli veterinari periodici, per verificare il suo stato di salute regolarmente. Tra le malattie comuni del British Longhair ci sono:

  • Rene policistico;
  • Cardiomiopatia ipertrofica;
  • Lipidosi epatica felina.

Rene policistico

Il rene policistico rientra tra le malattie comuni a cui il British Longhair risulta maggiormente predisposto.

british-longhair-(4)_optimized
(Foto Pixabay)

Questa patologia genetica comporta la crescita di cisti sulla superficie e all’interno di uno o entrambi i reni del micio.

Durante le sue prime fasi, la malattia risulta asintomatica a causa delle esigue dimensioni delle neoformazioni.

Con l’andare del tempo, tuttavia, la crescita delle cisti compromette la funzionalità epatica, provocando l’insorgenza dei seguenti sintomi:

  • Dimagrimento;
  • Nausea;
  • Disidratazione;
  • Amento della sete;
  • Aumento della frequenza della minzione;
  • Alitosi.

Sfortunatamente, ad oggi tale patologia è incurabile. L’unico trattamento esistente consiste nel cercare di rallentare la progressione della malattia.

Per questo, la prevenzione è fondamentale: il consiglio è quello di effettuare il test genetico al gatto, oltre che sottoporlo periodicamente ad ecografie ai reni.

Potrebbe interessarti anche: Rene policistico nel gatto: cos’è, come si manifesta, quali sono le cure

Cardiomiopatia ipertrofica

Esattamente come nel caso del British Shorthair, la cardiomiopatia ipertrofica è tra le malattie comuni della variante Longhair.

british-longhair-(3)_optimized
(Foto Pixabay)

Si tratta di una patologia di natura ereditaria, che colpisce il cuore. In particolare, essa comporta un ispessimento della parete ventricolare e una riduzione del lume.

Di conseguenza, il cuore riesce a raccogliere meno sangue del normale, compromettendo l’efficienza della circolazione sanguigna. Tra i sintomi della cardiomiopatia ipertrofica nel gatto ci sono:

  • Mancanza di appetito;
  • Dispnea;
  • Soffio cardiaco;
  • Edema polmonare.

Ad oggi non esiste una cura risolutiva per questa malattia. La prassi punta sulla prevenzione. Infatti, è importantissimo eseguire screening ecocardiografici per tutti i mici riproduttori, impedendo l’accoppiamento agli animali malati.

Potrebbe interessarti anche: Lipidosi epatica gatto: cosa sapere sulla sindrome del fegato grasso

Lipidosi epatica felina

Infine, chiude il nostro elenco delle malattie comuni nel British Longhair la lipidosi epatica felina.

british longhair (2)
(Foto Adobe Stock)

Anche nota come sindrome del fegato grasso, questa patologia consiste in un accumulo di cellule di grasso all’interno del fegato dell’animale. La loro presenza è in grado di compromettere la funzionalità epatica del gatto.

Come capire se il proprio British Longhair è affetto da lipidosi epatica? Occorre prestare attenzione ai seguenti sintomi:

  • Nausea;
  • Dimagrimento;
  • Vomito;
  • Ipersalivazione;
  • Disidratazione;
  • Anoressia.

È indispensabile individuare la patologia velocemente: in sole due settimane, infatti, essa può diventare irreversibile. Come ridurre il rischio di sindrome del fegato grasso?

Tra le cause principali ci sono obesità e problemi dentali. Per questo, è fondamentale pianificare una dieta sana ed equilibrata per il micio, oltre che prestare attenzione alla sua igiene. In questo articolo potrai scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla cura del British Longhair.

Laura Bellucci

Impostazioni privacy