La gatta sterilizzata va in calore: quando, perché accade e cosa fare

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By Francesca Ciardiello

Salute dei Gatti

Come è possibile che una gatta sterilizzata va in calore? Può succedere a determinate condizioni: ecco cosa sapere e come affrontare questo evento inaspettato.

La gatta sterilizzata va in calore
(Foto Pixabay)

La decisione di sterilizzare un animale domestico non è mai presa a cuor leggero, ma sempre guidata dai consigli del nostro veterinario di fiducia. Una volta affrontata l’operazione però pochi sanno che possono verificarsi eventi del tutto inaspettati e sorprendenti, come ad esempio la gatta sterilizzata che va in calore. Può accadere ma solo a determinate condizioni: ecco quando succede, cosa fare e in cosa aspettarsi in futuro.

Sterilizzare una gatta: pro e contro

Nella femmina della specie, questa operazione consiste in un’asportazione delle ovaie, chiamata appunto ‘ovariectomia’. Si effettua attraverso un’incisione dell’addome e in questo modo si impedisce quindi all’animale di avere altre gravidanze.

Gatta nera
(Foto Pixabay)

Tra i lati positivi dell’operazione vi è sicuramente quella di limitare l’accoppiarsi incontrollato e dunque un aumento di gattini spesso difficili da ‘sistemare’ in una o varie case e dunque costretti a vivere in strada, ma talvolta è legata alla prevenzione di eventuali rischi per la salute della gatta (ad esempio tumori alla mammella).

Si tratta pur sempre di un’operazione invasiva, quindi bisogna stare attenti alle conseguenze nel post-operatorio e durante la convalescenza. Dobbiamo evitare che il micio si lecchi la ferita, per escludere la possibilità di infezioni o che si strappi i punti.

La gatta sterilizzata va in calore: sintomi da notare

Se una gatta va in calore, nonostante l’ovariectomia, potrebbe assumere comportamenti strani, uguali a quelle delle gatte che possono portare avanti delle gravidanze. L’animale infatti potrebbe miagolare ad alto volume e in maniera costante e prolungata (anche di notte).

Il suo atteggiamento sarà sempre agitato e nervoso, come se fosse alla ricerca di qualcosa senza mai trovarla. Nelle sue passeggiate potrebbe spesso alzare la coda e mostrare la zona intima, ma anche strofinarsi su oggetti e persone per rilasciare il suo odore.

La gatta sterilizzata va in calore: quando può succedere e perché

Assenza di ovaie e dunque assenza di mestruazioni nella gatta, eppure va in calore: dobbiamo pensare che ci sia sotto qualche grave problema di salute? In realtà le cause di questo inaspettato evento possono essere diverse: eccole tutte.

Gatti che giocano
(Foto Pixabay)

Ovaie non del tutto asportate

Nel corso dell’operazione chirurgica può capitare che il veterinario non riesca ad asportare tutto il tessuto ovarico presente. Questo residui o resti ovarici consentono ugualmente alla gatta di andare in calore, come se non le fossero state asportate le ovaie appunto.

Non si tratta sempre di un errore umano del medico veterinario, ma anche di alcuni problemi fisici e anatomici del micio che non consentono di asportare tutto ciò che si dovrebbe.

Resti di tessuto ectopico

Il tessuto ovarico ectopico, che resta all’interno perché non rimosso durante l’operazione, potrebbe comunque dare vita a fenomeni ormonali come appunto il calore. Questo accade perché esso è in grado di produrre ormoni anche dopo una rimozione totale e completa delle ovaie.

Ma solitamente quando resta del tessuto ectopico è perché le ovaie non sono state rimosse completamente, quindi è probabile che sia imputabile all’errore chirurgico del veterinario.

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La gatta sterilizzata va in calore: cosa fare

Abbiamo notato quindi i segnali di una gatta in calore? Il compito di noi padroni è quello di allertare il veterinario alla comparsa dei primi sintomi. E’ probabile che l’esperto decida di procedere o con una nuova operazione chirurgica di esportazione dei resti e dei residui oppure con una terapia farmacologica.

La gatta sterilizzata va in calore
(Foto Pixabay)

I farmaci consigliati e prescritti dal medico sono spesso a base di progestina, che ha però alcuni effetti collaterali da tenere ben presenti (magari proprio lo stesso tumore alle mammelle da cui volevamo ‘salvare’ il nostro micio). Meglio evitare i metodi fai-da-te e chiedere sempre il parere del veterinario prima di procedere.

Francesca Ciardiello

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