La storia del gatto Batuffolo, quando l’amore è cieco e va oltre ogni cosa.
La storia di Batuffolo nasce in una bancarella di Forte Dei Marmi nell’agosto del 2011, quando una ragazza di nome Benedetta va a fare un giro al mercato per comprare qualcosa, e si imbatte in una bancarella di volontari, con sopra un gatto di colore rosso in cerca d’adozione. Per Benedetta è stato amore a prima vista e si è fatta largo tra la folla per provare a prendere quello che poi sarebbe diventato il suo Batuffolo.
Per l’adozione non ci sono stati problemi e alla fine la ragazza l’ha portato via con sé, fin da subito il micio si è dimostrato affettuoso e vivace, ma nonostante Benedetto avesse poca esperienza in questione di gatti ha subito notato che il piccolo aveva dei comportamenti strani, le sue pupille erano quasi sempre dilatate e così ha deciso di portarlo dal veterinario, il sospetto è divenuto realtà quando la specialista le ha confermato che si trattava di atrofia totale della retina probabilmente congenita o precoce.
La condizione della cecità per Batuffolo è una condizione normale, quando era piccolo era come tutti gli altri gattini, era curioso e spericolato, tuttavia non è stato semplice all’inizio imparare a convivere con lui. È stata da subito una grande responsabilità, il felino aveva bisogno di attenzioni e Benedetta era preoccupata per l’incolumità del micio.Piano piano si è abituata a tenere le porte chiuse, a bloccare gli accessi all’esterno e a non lasciare mai oggetti pericolosi in giro.
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Col passare del tempo ha imparato a conoscerlo e a sfruttare gli altri suoi sensi, non è stato difficile farlo orientare e farlo divertire, attraverso i rumori, gli odori e i materiali degli oggetti, è così che la ragazza ha fatto scorta di tappeti, profumi per ambienti e di giochi dedicati a Batuffolo i quali devono sempre avere un sonaglio o un odore particolare. Il gatto è intelligente e miagola per far capire la sua posizione. Le giornate di Batuffolo trascorrevano tranquille, giusto quando Benedetta se ne andava a volte il micio piangeva perché non amava stare solo.
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Dopo un anno di convivenza tra mile dubbi e incertezze, la ragazza ha deciso di accogliere in casa Biscotto, un Siamesoide di due mesi, che Batuffolo ha accolto come un figlio, senza troppi problemi. Lui è molto socievole e ha sempre accettato ed amato ogni gatto con il quale è venuto a contatto. Uno dei rischi maggiori dei gatti ciechi è la sedentarietà che potrebbe verificarsi soprattutto da adulti, questa condizione può chiaramente portare a dei problemi di salute esattamente come accade negli esseri umani, è per questo che Benedetta fa fare ginnastica al suo micio e cerca di tenerlo attivo il più possibile.
Per Benedetta Batuffolo è stato il suo primo gatto, quando era piccola intorno a casa dei suoi genitori c’erano molti randagi e lei ne desiderava tanto uno, oggi finalmente il suo sogno si è realizzato. Batuffolo e Biscotto sono i suoi gatti. Dopo anni ormai la ragazza ha imparato a conoscere molto bene i mici, e ha capito che ognuno di loro è diverso e ha le proprie peculiarità. I suoi gatti la riempiono di gioia, di amore e soddisfazioni, per lei averli, è una delle cose migliori che le siano capitate nella vita. (Noemi Aloisi)
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