L’amicizia incredibile tra un ghepardo di nome Kumbali e un cane di nome Kago: i video dei due quattro zampe salvati e cresciuti insieme in uno zoo hanno conquistato il web.
Rimasti orfani e salvati da una vita di soprusi e sofferenze. Così si sono incontrati un cucciolo di ghepardo e un cucciolo di cane di simil razza Labrador Retriever. I due animali, che si sono trovati a condividere un comune passato di dolore, sono cresciuti insieme diventando migliori amici. La loro storia, ambientata in uno zoo statunitense, è stata raccontata in numerosi video e foto che, condivisi sui social network e in particolare sul canale YouTube del Metro Richmond Zoo all’account social @Metro Richmond Zoo, hanno conquistato il cuore di milioni di utenti del web.
Un’amicizia che va oltre le differenze: il legame tra il ghepardo Kumbali e il cane Kago
Come si ricava dal titolo di uno di questi filmati, «Kumbali and Kago, Cheetah Cub & Puppy Friendship. Meet Kumbali and Kago, a unique companionship between a cheetah cub and puppy!» (tradotto in italiano: «L’amicizia tra Kumbali e Kago, il cucciolo di ghepardo e il cagnolino. Incontra Kumbali e Kago, una compagnia unica tra un cucciolo di ghepardo e un cagnetto!»), i protagonisti della storia sono un ghepardo di nome Kumbali e un cagnolino di nome Kago.
I due cuccioli sono cresciuti presso il Metro Richmond Zoo, un parco zoologico privato a scopo di lucro situato nella contea di Chesterfield, in Virginia (Stato federato degli Stati Uniti d’America). Il Metro Richmond Zoo è impegnato ormai da anni nella conservazione e salvaguardia dei ghepardi. Lo scorso anno, nel 2022, nello zoo sono venuti al mondo diciannove cuccioli di ghepardo provenienti da sei diverse cucciolate, nati tra marzo, giugno, luglio e agosto.
L’amicizia tra Kago, un esemplare di Labrador retriever dal manto color ocra, e il ghepardo Kumbali offre ancora una volta un esempio di come la natura (per quanto artefatta dallo scenario di un parco zoologico) possa sempre offrire insegnamenti agli esseri umani. I dipendenti del Metro Richmond Zoo hanno raccontato in un’intervista a “The Mirror” che Kumbali e Kago si trovano molto bene insieme e non sembrano accorgersi della loro diversità, tra di loro infatti «C’è solo accettazione». L’amicizia tra il cane e il felino è iniziata nel luglio di otto anni fa, nel 2015, quando i due animali, ancora cuccioli, sono stati salvati e condotti presso un centro di recupero annesso al parco zoologico. Crescendo insieme, Kumbali e Kago sono diventati inseparabili. I due animali ancora oggi trascorrono le giornate giocando insieme, mangiando e festeggiando anche il loro “compleanno” nello stesso giorno.
Kumbali è un esemplare maschio di ghepardo centrafricano (noto con il nome scientifico di Acinonyx jubatus soemmeringii secondo la classificazione di Fitzinger del 1855), conosciuto anche come ghepardo dell’Africa nord-orientale o ghepardo del Sudan, una sottospecie di ghepardo diffuso nelle zone dell’Africa centrale e nord-orientale, nella savana sudanese orientale. Il ghepardo (nome scientifico di Acinonyx jubatus secondo la classsificazione tassonomica di Schreber del 1775) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi. I ghepardi sono l’unica specie vivente del genere Acinonyx; un tempo diffusi in gran parte dell’Africa e dell’Asia, questi animali vivono ora in popolazioni poco numerose spesso minacciate dalla pressione demografica della popolazione circostante. I ghepardi, la cui altezza è compresa tra i settanta e i novanta centimetri, misurano in media tra i centoventi e i centocinquanta centimetri di lunghezza, esclusi i quasi ottanta centimetri della coda. I ghepardi sono famosi per la loro velocità, tanto che riescono a raggiungere gli otre novanta chilometri orari. Kumbali è uno dei tanti cuccioli rimasti orfani a causa del bracconaggio. Di certo una vita in natura e in libertà sarebbe stata molto meglio per il maestoso felino. Almeno, però, Kumbali ha trovato nel Labrador Kago un amico che lo aiutasse a crescere e a trascorrere in serenità le giornate all’interno dello zoo. (di Elisabetta Guglielmi)