Il cane Trento vive la sua disabilità come qualcosa di meraviglioso – VIDEO

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By Giada Ciliberto

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Il cane Trento vive la sua disabilità come se fosse un’avventura: il suo percorso lascia scoprire qualcosa di meraviglioso.

cane Trento vive disabilità
Il coraggioso cane Trento (Facebook – RIFUGIO DEL CANE DI PISTOIA)

Il cambiamento vissuto in prima persona dal meticcio cane da pastore belga Groenendael di nome Trento è stato raccontato dai volontari Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) della città di Pistoia come un prezioso simbolo di forza di volontà. Guardare a ciò che lo ha gradualmente paralizzato per poi rinascere dalle sofferenze impartitegli grazie a un aiuto molto speciale sarebbe il modo più giusto, secondo il personale specializzato occupatosi di lui in questi anni, di affrontare il tema disabilità.

Il cane Trento vive la sua disabilità come qualcosa di meraviglioso – VIDEO

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Trento su due ruote Il coraggioso cane Trento (Facebook – RIFUGIO DEL CANE DI PISTOIA)

La storia di Trento inizia con ufficialità al momento del suo recupero da una condizione di vita difficile. Il suo decorso riguardante l’attività motoria – che ha visto il progressivo peggioramento delle abilità legate ai suoi arti posteriori – sarebbe stato segnato da una passata esperienza di abusi che avrebbe gravemente limitato il suo rapporto con l’esterno.

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A raccontare nei dettagli gli sviluppi della condizione del pelosetto Trento dal pelo nero e dagli occhi marroni che ora si lasciano finalmente illuminare dalla luce di tramonti autunnali, vissuti passeggiando nella natura senza più indugi e con una potente energia, si è cimentata Rossella, attiva da diverse annualità sul caso del quattro zampe da Enpa Pistoia.

Per Trento affrontare la disabilità è stato un percorso lungo e tumultuoso, di rifiuti e alti e bassi, rispetto al quale – in un primo momento – i volontari credevano che, nonostante il loro costante supporto – non sarebbe riuscito a dialogare con i traumi subiti e dunque a rapportarsi con il mondo esterno in modo per lui piacevole e costruttivo.

Confrontandosi poi con il miracoloso dono delle rotelle, quello di Trento su “due ruote” si è trasformato con sorpresa in un percorso di conoscenza più profonda di sé, che gli ha permesso di acquistare maggior sicurezza e di guardarsi intorno non più in maniera passiva.

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Enpa ha pertanto accennato con gioia l’uscita di Trento da quella che potrebbe essere con buon senso definita una “gabbia mentale“. Difatti l’uso del carrellino a due ruote non ha soltanto incentivato la sua attività motoria ma ha anche aperto lui nuovi  orizzonti per beneficiare di una totale libertà e un’accettazione di sé che vanno ben oltre la quesitone della sua disabilità, riscoprendosi sul finale un pelosetto dal coraggio esemplare.

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