Chiuso l’allevamento in cattività: 2000 rinoceronti bianchi torneranno in natura

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By Elisabetta Guglielmi

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Il più grande allevamento in cattività di rinoceronti bianchi del mondo ha annunciato la sua chiusura: duemila animali saranno liberati in natura in aree protette in Africa.

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Esemplari di rinoceronte bianco liberi in natura (Screenshot foto Facebook – African Parks – amoreaquattrozampe.it)

Duemila esemplari di rinoceronte bianco verranno a breve reintrodotti in natura e trasferiti in aree protette dell’Africa. Gli animali, che si trovavano oggi all’interno del più grande allevamento in cattività del mondo, il Platinum Rhino, saranno liberati a seguito della chiusura della struttura e della vendita della stessa a un’organizzazione non governativa senza fini di lucro, l’African Parks. Saranno adesso i diversi governi africani a coadiuvare l’organizzazione e a pianificherà il trasferimento degli animali nelle riserve in Africa.

I rinoceronti bianchi tornano in natura: a breve il trasferimento di duemila esemplari in aree protette

Ad annunciare la liberazione dei rinoceronti è stata la stessa organizzazione ambientalista non profit, l’African Parks, attraverso la condivisione di post e foto sulla propria pagina Facebook (all’account social @African Parks).

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Esemplari di rinoceronte bianco provenienti dall’allevamento (Screenshot video Facebook – Kicheche Camps Kicheche Laikipia – amoreaquattrozampe.it)

L’African Parks, che gestisce ventidue aree protette e collabora con dodici governi africani, ha acquistato il più grande allevamento di rinoceronti in cattività esistente al mondo, il Platinum Rhino, salvando così gli animali, che erano stati messi all’asta, da una morte certa per mano dei bracconieri che sicuramente avrebbero riscattato l’azienda.

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Esemplare di rinoceronte bianco proveniente dall’allevamento (Screenshot video Facebook – Kicheche Camps Kicheche Laikipia – amoreaquattrozampe.it)

L’amministratore delegato CEO di African Parks, Peter Fearnhead, ha affermato che non era nei piani dell’organizzazione diventare proprietaria di un allevamento di rinoceronti in cattività con duemila esemplari, «tuttavia riconosciamo pienamente l’imperativo morale di trovare una soluzione per questi animali in modo che possano svolgere ancora una volta il loro ruolo fondamentale in ecosistemi pienamente funzionanti. La portata di questa impresa è semplicemente enorme e di conseguenza scoraggiante. Però è anche una delle opportunità di conservazione più interessanti e strategiche a livello globale».

Il rinoceronte bianco meridionale (noto con il nome scientifico di Ceratotherium simum simum, secondo la classificazione tassonomica di Burchell del 1817) è una delle due sottospecie di rinoceronte bianco africano. Il rinoceronte bianco meridionale è una sottospecie del rinoceronte bianco. Mentre la sottospecie settentrionale ormai estinta, la sottospecie di rinoceronte bianco meridionale è prossima al rischio estinzione secondo quanto dichiarato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Questi animali sono considerati ad alto rischio di estinzione a causa della caccia di frodo, nonché dei cambiamenti climatici. I duemila esemplari che si trovavano all’interno dell’allevamento in cattività rappresentano, come ricorda l’African Parks, il quindici per cento della popolazione totale di rinoceronti bianchi allo stato brado rimanenti al mondo.

La caccia di frodo, l’uccisione dei rinoceronti e il traffico dei loro corni sono un problema presente da sempre: il bracconaggio di questi animali ha afflitto l’Africa e l’India per decenni, portando a un’estinzione quasi totale della specie. Ottime notizie per la salvaguardia dei rinoceronti erano arrivate lo scorso febbraio dall’India, quando le autorità avevano comunicato che nel 2022 nessun esemplare di rinoceronte era stato ucciso dai bracconieri, un evento che non accadeva da quarantacinque anni. Adesso anche l’Africa ha mosso importanti passi sulla strada per la conservazione della specie.

I rinoceronti bianchi si ritenevano estinti alla fine del diciannovesimo secolo, finché una piccola popolazione di meno di cento rinoceronti bianchi meridionali non fu scoperta in Sudafrica nel 1895. Grazie a diverse campagne per la salvaguardia di questi animali, la popolazione nel 2010 era aumentata arrivando a circa ventimila individui. Purtroppo, però, negli anni successivi il cinquanta per cento della popolazione è rimasta vittima del commercio illegale di fauna selvatica, scendendo a circa dodici mila esemplari.

Reintrodurre il rinoceronte bianco meridionale in aree del continente africano è un passo importante per monitorare l’andamento della popolazione di questa specie. L’amministratore delegato Peter Fearnhead ha affermato che l’African Parks è pronta a lavorare con «diversi governi, partner finanziari e organizzazioni ambientaliste, che si impegnano a trasformare questa visione di rewilding in realtà». La missione dell’organizzazione è ora quella di trasferire in modo graduale nei prossimi dieci anni i rinoceronti nelle riserve protette in Africa, impresa che «contribuirà a proteggere le specie su vasta scala e a beneficio delle persone e degli ecosistemi selvatici». Lo stesso Platinum Rhino verrà trasformato da centro di allevamento a santuario. (di Elisabetta Guglielmi)

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