Cucciolo costretto a mangiare le proprie feci e bere l’urina (FOTO)

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By Francesca DM

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E’ stato riportato al canile perché “rotto”, ma i veri mostri erano loro che hanno costretto il cucciolo a mangiare le feci e bere l’urina

Pitbull riportato al canile (Screen Facebook)
Pitbull riportato al canile (Screen Facebook)

Decidere di prendere un animale in casa è una libera scelta. Nessuno viene obbligato e portarlo in famiglia per poi trattarlo come se non valesse nulla è inumano e terribile. Azioni crudeli quelle che sono state rivolte verso un cucciolo di appena 8 settimane preso in affidamento da una famiglia. 3 mesi sono bastati a queste persone per distruggere il corpo del piccolo quattro zampe.

Tenuto in gabbia in soggiorno è stato ridotto alla fame, costringendolo a mangiare le proprie feci e bere la propria urina per non soccombere. Quando le forze del pelosetto sono venute meno, è stato riportato indietro al canile affermando che fosse “rotto”.

Quello che gli era stato fatto non poteva rimanere impunito e per questo le meravigliose persone che si sono prese cura di lui hanno lottato per far si che giustizia fosse fatta.

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“E’ rotto!”: riportano indietro il cucciolo ma lo avevano costretto a mangiare le feci e bere l’urina

Cucciolo rinato insieme alla sua nuova mamma umana (Screen Facebook)
Cucciolo rinato insieme alla sua nuova mamma umana (Screen Facebook)

A sole 8 settimane di vita il piccolo Pitbull è stato dato in adozione ad una famiglia, che avrebbe dovuto prendersi cura di lui e riempirlo d’affetto. Ma il piccolo ha conosciuto tutto ciò che più lontano ci possa essere dall’amore. Tenuto rinchiuso in una gabbia nel soggiorno, è stato affamato e costretto per non soccombere, a mangiare le proprie feci e bere la propria urina.

Quando le sue forze sono venute meno, la famiglia ha deciso di riportarlo indietro al canile affermando che fosse “rotto!”. Le sue condizioni però erano la visibile conferma di un maltrattamento, perciò la struttura contatta la Dallas Dog, organizzazione che si occupa del salvataggio di animali in Texas, Stati Uniti.

Per quelli che non si ricordano di me sono stato portato come randagio e quella che pensavo fosse una famiglia meravigliosa mi ha adottato” così inizia il terribile racconto sulla pagina social della Dallas Dog “presto iniziò l’orrore, presto la mia vita cambiò“.

Come se fosse il cucciolo a raccontare gli orrori vissuti, descrivono come fosse stato tenuto in una gabbia in salotto, senza nessuno che giocasse con lui e il raro ricevere cibo che lo obbligava a mangiare le sue feci e bere l’urina perché la fame era troppa.

Non sapevo che questa non fosse una grande vita è tutto quello che sapevo” continua il racconto “ho vissuto per tre mesi con questa cosiddetta famiglia, sono diventato sempre più malato, sempre più magro e finalmente troppo debole per stare in piedi“.

Le terribili persone che lo avevano preso hanno così deciso di chiuderlo in una scatola, gettargli una coperta sopra così da non doverlo vedere e riportarlo indietro: “NON mi volevano più, dicevano che ero ROTTO e volevano un nuovo cane. Cosa ho fatto mi chiedo non ho mai abbaiato non ero un problema volevo solo amare ed essere ricambiato“.
Arrivati al rifugio, la chiamata alla Dallas Dog.

Descrivono il primo bacio e la prima dimostrazione d’affetto ricevuta dal quattro zampe. Portato d’urgenza in una clinica veterinaria le sue condizioni erano pessime, aveva piaghe, problemi alla pelle e il suo fisico era troppo debilitato.

Ma con le giuste cure e l’amore, il piccolino si è ripreso e iniziato il nuovo capitolo della sua vita in una casa colma di affetto e dolcezza, quella della direttrice della struttura. “Mi ha insegnato ad essere un cane amorevole, è stato un lungo viaggio. Lei mi amava così tanto che ha passato molte notti sul pavimento con me così non ero solo” continua il racconto sulla pagina Facebook.

Le immagini contenute nel seguente post potrebbero urtare la vostra sensibilità: si sconsiglia la visione a un pubblico facilmente impressionabile

La nuova mamma del cucciolo non poteva però lasciare impunite le agghiaccianti azioni della sua precedente famiglia, così ha intrapreso le vie legali denunciando il fatto. L’uomo, che si è dichiarato colpevole, ha ricevuto 7 anni di libertà vigilata con l’accusa di abuso e abbandono.

Oggi il Pitbull ha una vita ricca di amore e una vera famiglia che lo proteggerà e prenderà cura di lui per sempre, lasciando lontano dalla sua mente e dal suo cuore i brutti ricordi del passato, per vivere felice nel presente.

 

 

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