Gatto ucciso barbaramente nel Lucchese: aveva un sacchetto attorno alla testa – FOTO

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By Antonio Papa

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La crudeltà dell’uomo non ha mai fine. Lo dimostra l’episodio di un gatto ucciso a Fagnano, in provincia di Lucca. Il povero animale non era di proprietà, ma si faceva vedere placidamente in giro nel quartiere ed era abituato al contatto umano. È questo che purtroppo lo ha condannato a morte, facendolo finire nelle grinfie di chi ha commesso questo scempio. Il fatto risale allo scorso 18 dicembre, con il povero gatto ucciso che aveva la testa ricoperta con un sacchetto di plastica stretto attorno al collo. Ad accorgersi di lui è stata una signora del posto, la quale ha visto il povero animale scappare via davanti ai suoi occhi mentre si trovava in auto. Il micio si era nascosto, avrà anche tentato di liberarsi da quella trappola mortale che aveva su di se, ma non ci è riuscito. Subito tutto il paese ha parlato di questo tremendo accaduto, ricordando di come il gatto rappresentasse una presenza gradita da circa dieci anni. Si faceva vedere in giro per ricevere qualche coccola e per cercare del cibo, e rappresentava l’attrazione preferita di tanti bambini.

Gatto ucciso, è stato ammazzato con immane crudeltà

Poco dopo il suo corpo è stato ritrovato, si trovava in uno dei suoi posti preferiti. È soffocato per la mancanza di aria, e chissà se chi ha fatto questo ha passato un felice Natale pensando a quanto compiuto. Una crudeltà così è davvero inconcepibile per tutti noi. Chi ha agito così lo avrà fato per spietatezza, perché magari non tollerava la presenza del gatto all’interno della sua proprietà, o perché magari si annoiava ed era in cerca di una emozione forte. Qualunque sia il motivo, torturare una creaturina indifesa è da vigliacchi, e se il colpevole verrà trovato dovrà pagare per quanto commesso. Ma ancora una volta ci ricolleghiamo al tema spesso indigesto per noi che amiamo gli animali dell’esistenza di pene troppo lievi per coloro che maltrattano ed uccidono gli animali. Ed un altro episodio di vera e propria spietatezza è andato in scena a Mestre, dove in un parco pubblico è stata trovata una zampa di cane mozzata, appesa ad un albero.

A.P.

 

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