I gatti amano bere dai rubinetti, ma contemporaneamente odiano l’acqua. Perché sono così strani questi felini?

I gatti, hanno un rapporto davvero strano con l’acqua. Adorano bere dal rubinetto come se quell’acqua fosse più fresco e speciale, ma guai a bagnarsi!
Scopriamo insieme, perché i gatti amano bere dai rubinetti, ma allo stesso tempo non sopportano l’acqua.
Perché i gatti amano bere dai rubinetti, ma contemporaneamente odiano l’acqua?
I gatti, sono animali affascinanti e spesso contraddittori. Uno dei loro comportamenti più enigmatici è il rapporto che hanno con l’acqua.

Il suono di un rubinetto che gocciola, li incuriosisce, li attrae come se quell’acqua, fosse più fresca e invitante di quella della loro ciotola.
Si avvicinano con attenzione, allungano la lingua per assaporarla e sembrano quasi divertirsi in questo piccolo rituale.
Eppure, non appena sentono l’acqua toccare il loro pelo, tutto cambia. Si irrigidiscono, si scuotono con energia, scappano via come se fosse successo qualcosa di imperdonabile.
Alcuni si mettono subito a leccarsi con insistenza, decisi a cancellare ogni traccia di quelle intrusione indesiderata.
Come si spiega questo paradosso? Perché i gatti amano bere dai rubinetti, ma odiano l’acqua?
Perché i gatti amano bere dai rubinetti, ma odiano l’acqua? Questione d’istinto e preferenze
L’ avversione dei gatti per l’acqua, ha origini molto antiche legate alla loro evoluzione.

I gatti domestici, discendono da felini che vivevano in ambienti secchi, dove l’acqua era scarsa e non c’erano fiumi o laghi in cui nuotare.
Di conseguenza, i gatti non hanno mai sviluppato un legame naturale con l’acqua come elemento piacevole, anzi può risultare sgradevole sentirla sulla pelle soprattutto per la sensazione di freddo e umidità che lascia.
Tuttavia, l’acqua che scorre dal rubinetto è diversa poiché fresca più ossigenata, rispetto a quella stagnante delle ciotole e il movimento li attira in particolar modo, motivo per cui i gatti amano bere dai rubinetti.
Inoltre, i gatti amano bere dai rubinetti, in quanto si trovano in un punto rialzato e ciò è più comodo, rispetto alla ciotola che considerano troppo basse e scomodata da raggiungere.
Il ruolo della pelliccia
Un altro motivo per cui i gatti amano bere dai rubinetti, ma non amano l’acqua, è legato alla loro pelliccia.
Il manto dei gatti è progettato per proteggerli dalle temperature estreme, sia dal caldo che dal freddo.
È spesso e impermeabile, il che significa che quando piove o si bagnano, il pelo non assorbe facilmente l’umidità.
Ma se si immergono nell’acqua, il pelo diventa pesante e ci vuole molto tempo per asciugarlo. Questo li fa sentire scomodi come se fossero troppo appesantiti.
Inoltre, l’acqua può alterare il loro odore naturale che è un elemento molto importante. I gatti, infatti, si riconoscono tra loro e si sentono sicuri, grazie a loro odore unico che li aiuta a proteggersi dai pericoli.
Se il loro odore cambia, potrebbero sentirsi più vulnerabile, come se potessero attirare predatori.
Per questo motivo, i gatti si prendono cura del loro pelo con tanta attenzione, leccandolo costantemente e cercando di mantenerlo pulito.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>>Anche i gatti hanno bisogno di molta acqua, ma quale sarà la migliore per loro?
Esperienze passate e condizionamenti
Ogni gatto, ha una propria esperienza con l’acqua e questo può davvero influire sul modo in cui reagisce.
Se, per esempio, un gatto ha avuto brutte esperienze con l’acqua, come essere stato spaventato da un getto improvviso o obbligato a fare il bagno, contro la sua volontà. In questo caso, è molto probabile che sviluppi una paura profonda dell’acqua.
Questo succede perché, associa l’acqua a un’esperienza negativa e diventa più restio ad avvicinarsi a qualsiasi forma di acqua.
Al contrario, se un gatto è stato abituato, fin da piccolo a interagire con l’acqua, in modo giocoso e positivo, può crescere senza sviluppare timore.
In questo caso, l’acqua diventa qualcosa di familiare e meno minacciosa, rendendo il gatto più rilassato e aperto ad accettarla.