Incinta e costretta a partorire in mezzo al nulla, l’hanno ritrovata così – FOTO

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By Elisabetta Guglielmi

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La storia di una cagnolina incinta che, abbandonata e costretta a partorire in mezzo al nulla, è stata ritrovata dai volontari di un rifugio.

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Tra i rovi è nascosta la cagnolina con i suoi cuccioli (Screenshot video Facebook – Kings SPCA)

Lemoore, una città degli Stati Uniti situata nella Contea di Kings, nello Stato della California. È questo il teatro che ha fatto da sfondo alle vicende di una cagnolina di razza American Pit Bull Terrier, che all’epoca dei fatti aveva poco più di un anno di vita. A raccontare la commovente storia un post pubblicato sul profilo Facebook del Kings SPCA, nel quale viene riportata l’emozionante lettera scritta da una volontaria del rifugio al proprietario che ha abbandonato la cagnetta. Il testo si pone come un vero e proprio atto di denuncia contro qualsiasi genere di abbandono: le dure parole rivolte dalla donna alla persona che ha avuto il coraggio di sbarazzarsi della sua cagnolina finiscono per assumere un valore universale, rivolgendosi indistintamente a tutti coloro che abbandonano i propri animali.

La lettera denuncia per l’abbandono della cagnolina incinta ritrovata in mezzo al nulla – FOTO

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La cagnolina, dopo essere stata salvata, si riposa insieme ai suoi cuccioli (Screenshot video Facebook – Kings SPCA)

Tutto ha inizio nel momento in cui un proprietario scopre che la sua cagnolina è in stato di gravidanza e prende così la decisione di abbandonarla in aperta campagna. La Pit Bull, rimasta sola, si nasconde tra i cespugli spinosi ed è lì che i suoi cuccioli vengono alla luce. Stanca e affaticata, la cagnetta non si trova nelle condizioni di provvedere ai suoi piccoli. Fortunatamente a questo punto della storia entra in scena un altro personaggio. Il suo nome è Kelly Leavens Tarlton. La donna si stava recando presso la casa di alcuni amici, quando sul ciglio di una strada di campagna aveva notato la sagoma di un cane. Scesa dall’auto, si era avvicinata alla cagnolina e si era accorta che questa doveva essere una mamma che aveva da poco avuto dei piccoli.

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Kelly ha iniziato a cercare i cuccioli, senza riuscirci ma ripromettendosi che sarebbe tornata il giorno successivo; e così ha fatto per tre volte. Il quarto giorno Kelly ha contattato un rifugio della zona, il Kings SPCA Halfway Home, un’associazione non profit che cerca di fornire aiuto agli animali maltrattati, abbandonati e feriti prendendosene cura finché non trovano una famiglia che possa amarli per sempre. Kelly, insieme ai volontari del rifugio, è riuscita a localizzare i cagnolini dopo aver seguito la Pit Bull (che ormai si era iniziata a fidare di Kelly) nel fitto sottobosco. Tra cespugli e rovi, giaceva una decina di adorabili batuffoli di pelo piagnucolanti. La cagnolina, avendo capito che avrebbero potuto aiutarla, aveva condotto dai suoi cuccioli Kelly e i volontari. Dopo che tutti i piccoli erano stati recuperati e caricati in un’auto, la Pit Bull, avvicinato il musetto alla scatola contenete i cuccioli, ha emesso un lungo sospiro e ha chiuso gli occhi con una serenità che lasciava intendere che si sentiva finalmente al sicuro.

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Qualche giorno dopo il Kings SPCA ha pubblicato sui social la lettera di denuncia scritta da una volontaria del rifugio al crudele proprietario della Pit Bull. Il testo completo, in lingua originale, può essere letto sulla pagina Facebook del canile (@Kings SPCA); di seguito si riporterà una porzione tradotta della lettera, concludendo l’articolo proprio con le parole commosse della donna che ha aiutato Kelly a trovare i cuccioli della dolce Pit Bull: «Al proprietario, sappiamo che non ti importa di aver scaricato la tua cagnetta incinta di 1 anno in mezzo al nulla. Fu attaccata da altri animali mentre cercava cibo. Sappiamo che non ti importa che lei si sia dovuta arrampicare tra i cespugli spinosi per partorire in modo che i suoi piccoli fossero al sicuro. Hai già dimenticato lo sguardo sul suo volto quando te ne sei andato dopo averla abbandonata sul ciglio della strada. Sappiamo anche che proprio tu sei la ragione per la quale continuiamo a salvare questi fantastici animali. Sappiamo che la cucciola è piena di amore e gentilezza, qualità delle quali ovviamente tu sei sprovvisto! La tua mancanza di compassione per questa dolce mamma è disgustosa. Non è spazzatura. Non ha bisogno di te. […] La donna che ha trovato la cagnolina, Kelly, ci ha ricordato però che esistono ancora persone altruiste e compassionevoli che combattono la nostra stessa lotta per salvare una vita… o in questo caso una famiglia». (di Elisabetta Guglielmi)

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