Johnny, il cane chierichetto: adottato da un prete che gli ha cambiato la vita

Johnny non è più un randagio ma un cane chierichetto, adottato da un prete che gli ha cambiato dato una casa, cure e affetto.

Chi frequenta la parrocchia di Santa Ana e São Joaquim, a Barretos, nello stato di San Paolo, non si stupisce più. Durante la messa, accanto all’altare, c’è Johnny.

johnny in chiesa con il prete
Johnny, il cane chierichetto: adottato da un prete che gli ha cambiato la vita – amoreaquattrozampe.it

Sta seduto, osserva, ogni tanto si sdraia. Calmo, rispettoso, come se sapesse perfettamente dove si trova. Non è un bambino del catechismo, non indossa una tunica per gioco: Johnny è un cane, e ormai per tutti è parte della comunità.

La sua presenza non disturba, anzi. È diventata così naturale che i fedeli quasi non la notano più, se non quando qualcuno sorride vedendolo lì, composto, durante la celebrazione.

Quando un incontro cambia due vite: la storia di Johnny e del prete che gli ha dato una seconda possibilità

Johnny è un Foxhound americano. Tre anni fa vagava davanti alla chiesa. Era solo, provato, con addosso segni evidenti di maltrattamenti e problemi di salute importanti: un soffio al cuore, disturbi intestinali, il corpo coperto di zecche. Padre Luiz Paulo Soares lo ha notato come nota spesso i cani randagi. Aveva del cibo in macchina, come fa sempre.

johnny in chiesa con il parroco
Quando un incontro cambia due vite: la storia di Johnny e del prete che gli ha dato una seconda possibilità – amoreaquattrozampe.it

Quel giorno, però, è successo qualcosa di diverso. Appena la portiera si è aperta, Johnny è saltato dentro. Senza esitazioni. Come se avesse già deciso.

Da lì l’adozione è stata quasi inevitabile. Cure, attenzioni, tempo e soprattutto una nuova routine, fatta di presenza e fiducia.

All’inizio Johnny rimaneva in cortile, ma Padre Luiz si è accorto subito che non era sereno. Non amava stare da solo. Così ha iniziato a portarlo con sé anche in chiesa. Una scelta semplice, fatta più col cuore che con un piano preciso.

Col tempo, Johnny ha imparato tutto da solo. Il suono delle campane, il movimento delle persone, anche l’orario delle celebrazioni. Quando sente che qualcosa sta per iniziare, arriva. Tutti i giorni, entra, si sistema e si mette lì come se fosse anche lui un fedele.

Non vaga tra i banchi, non chiede attenzioni durante la messa. Sa quando è il momento di stare fermo. E questo ha colpito tutti.

Johnny: il “chierichetto” molto speciale

Durante la celebrazione, Johnny si siede vicino all’altare. Sempre nello stesso punto, tranquillo, educato. È lì che qualcuno ha iniziato a scherzare, chiamandolo “il chierichetto a quattro zampe”.

Per gioco, gli hanno anche fatto un piccolo vestito. Niente di forzato, niente di spettacolare. Solo un segno affettuoso di appartenenza. Padre Luiz lo racconta sorridendo, senza enfasi, come si fa con le cose che diventano normali senza che te ne accorga.

Johnny partecipa a tutto. Messe, processioni, matrimoni, battesimi. A volte si affaccia persino nella sala delle confessioni. È accolto ovunque, da grandi e piccoli. I bambini lo cercano, gli adulti lo salutano.

Da quando è arrivato, la chiesa è diventata anche il suo rifugio. Non perché qualcuno glielo abbia imposto, ma perché lui l’ha scelta. Ed è forse questo il dettaglio più bello: Johnny non è lì per essere visto, ma perché si sente a casa.

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