Un povero cagnolino è stato fatto annegare nel fiume con un peso al collo: le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine per trovare i colpevoli.

Purtroppo ogni giorno sono diffusi casi di maltrattamento di cani, gatti e altri animali, ritrovati abbandonati, denutriti e feriti. Alcune storie raggiungono un numero più ampio di lettori grazie ai post che vengono condivisi sulle pagine social. Così è stato per Buddy, un povero cagnolino dal manto nero gettato in fiume e lasciato affogare.
L’atroce morte del cane Buddy, gettato in un fiume con un peso al collo e lasciato affogare
Buddy era un cane dal manto nero di taglia media di razza Jagdterrier. I cani di questa razza sono molto rari e in genere sono utilizzati per la caccia. Nell’aspetto si contraddistinguono per un mantello nero lungo, tendente al rossiccio sul muso e sulla pancia.

Lo hanno fatto annegare in un fiume, dopo averlo gettato in acqua con un peso al collo. Un trattamento brutale e disumano per uccidere un cane che non aveva alcuna colpa. Ad avere colpa sono invece gli aguzzini del cagnolino annegato, al momento ignoti. Nei loro confronti è stata aperta un’indagine.
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I fatti si sono svolti a inizio marzo 2025 in Inghilterra, nella contea del Somerset. Il cagnolino è stato trovato morto nel fiume Avon, con un masso legato al collo. Le autorità hanno aperto un’indagine il 7 marzo per trovare il responsabile o i responsabili dell’atroce gesto.

Il corpo di Buddy è stato trovato nel fiume Avon, nella zona di Weston a Bath, nel Somerset. Gli agenti sono rimasti sconvolti dal rinvenimento di un peso di grandi dimensioni legato al collo del cane con una corda. Particolare che svela l’intenzionalità dell’uccisione. La stessa polizia ha definito il delitto “spietato e raccapricciante”. L ‘ispettore della RSPCA Dan Hatfield al Daily Mail ha raccontato che “”Buddy è stato ucciso intenzionalmente, in modo crudele e raccapricciante, e siamo ansiosi di scoprire chi era il responsabile e assicurarlo alla giustizia“.
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Secondo le prime ricostruzioni il cane era morto circa 24 o addirittura 48 ore prima del ritrovamento. A oggi non ci sono stati ancora risvolti sulla situazione e probabilmente non ci saranno mai. Del resto non si tratta di una novità nell’ambito dei maltrattamenti degli animali. Purtroppo, nella maggior parte dei casi chi uccide o tortura gli animali rimane quasi sempre impunito.

Gli esseri umani hanno una caratteristica quasi unica alla loro specie: a differenza di qualsiasi altro essere animale, infatti, sono dotati di cattiveria. Nessun animale compirebbe per puro divertimento un atto maligno nei confronti di qualcun altro o di qualcos’altro; gli umani invece deliberatamente scelgono di fare del male.
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Se da un lato sono diverse le proposte di legge per introdurre in Costituzione il rispetto degli animali, dall’altro sono ancora troppe le incertezze circa le leggi che dovrebbero punire chi maltratta gli animali. In un recente convegno, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (nota con l’acronimo di OIPA). OIPA, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha riconosciuto che l’educazione al rispetto degli animali è propedeutica all’educazione al rispetto per gli esseri umani. L’introduzione di questi principi è diventato così un tema centrale nel dibattito scolastico. (di Elisabetta Guglielmi)