Muore in casa e il cane resta con lui fino alla fine: la storia di Tobia

Paolo viveva solo con il suo cane Tobia. Quando è morto all’improvviso, nessuno se n’è accorto per giorni, e Tobia non lo ha mai lasciato.

A Meana di Susa, lungo una strada che sale verso il Colle delle Finestre, c’è una casa isolata. Lì viveva Paolo, 51 anni, con il suo cane Tobia. Una vita appartata, poche frequentazioni, abitudini semplici. Poi, all’improvviso, il silenzio, giorni senza risposte al telefono, messaggi rimasti senza replica. Un’assenza che ha iniziato a creare preoccupazione.

mano umano e zampa di cane
Muore in casa e il cane resta con lui fino alla fine: la storia di Tobia – amoreaquattrozampe.it

È stata la sorella, che vive in un’altra città, a sentire che qualcosa non andava. Quel silenzio prolungato era da Paolo e così ha chiamato i soccorsi.

Paolo muore in casa: il suo cane Tobia è rimasto accanto a lui

Quando i carabinieri e i sanitari hanno aperto la porta, la scena che si sono trovati davanti ha lasciato tutti sgomenti: Paolo era a terra, accanto a lui, Tobia. Erano morti entrambi.

Non c’erano segni di violenza, né indizi di intrusioni. Solo una stanza chiusa, il tempo che si era fermato e due corpi vicini, come se uno avesse scelto di non allontanarsi dall’altro.

ambulanza
Paolo muore in casa: il suo cane Tobia è rimasto accanto a lui – amoreaquattrozampe.it

Secondo le prime ricostruzioni, Paolo sarebbe morto per cause naturali. L’ipotesi più accreditata è un infarto fulminante. Una fine improvvisa, che non lascia il tempo di capire cosa stia succedendo.

Sul corpo dell’uomo, il medico legale ha rilevato segni compatibili con morsi. Non aggressività, ma tentativi del suo cane di destarlo. Tobia avrebbe cercato di svegliare il suo umano, più volte. Come fanno i cani quando qualcosa non torna, come fanno quando non capiscono, ma sentono che c’è un problema.

Ci si chiede quanto tempo sia passato. Ore? Giorni? In quella casa isolata, senza nessuno che entrasse, Tobia è rimasto lì. Senza acqua, senza cibo, senza il suo umano. Tobia è morto di fame e di sete. Non se n’è andato, non ha cercato una via di fuga, ma ha aspettato ed è rimasto accanto a Paolo fino a quando il suo corpo stanco non ha ceduto.

Una fine che fa male anche solo a immaginarla. Perché ci parla una fedeltà assoluta, ma anche una solitudine che nessuno aveva intercettato in tempo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Susa, il medico legale e i sanitari del 118. Il corpo di Tobia è stato affidato ai veterinari dell’Asl To3 per gli accertamenti di competenza.

L’indagine non cerca colpevoli, ma cerca solo di ricostruire la sequenza di eventi che hanno messo fine alla vita di Paolo e del suo amato cane. E noi, non possiamo far altro che rivolgere a loro un pensiero colmo di affetto, con la speranza che ora siano di nuovo insieme, felici e circondati dall’amore.

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