Oltre 300 cani detenuti in appartamento, tra feci, urine e carcasse

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By lotta75

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Allevamento lager negli Stati Uniti dove sono stati liberati oltre 300 cani, quasi tutti di razza pomeriana, ridotti in condizioni disperate.
Gli esemplari erano stipati in diversi luoghi: 166 cani erano nell’abitazione di due coniugi, ridotti a vivere in spazi esigui, nei loro escrementi ed urine. Molti esemplari erano pelle ed ossa, altri avevano il pelo pieno di feci. Nell’abitazione sono stati ritrovati anche scheletri di cuccioli e ratti. Gli altri 144 cani erano invece dislocati in tre diversi edifici.
Uno scenario raccapricciante a Eden, nei pressi di Wicomico nel Maryland, dove una coppia, Robert Murphy, 60 anni, e sua moglie Susan, 67, rischiano adesso fino a 20 anni di carcere.
L’indagine e le operazioni di soccorso sono scattate lo scorso 6 aprile, quando la polizia di Wicomcio e gli operatori del Wicomico County Animal Control hanno fatto irruzione nella casa, scoprendo centinaia di pomeriana ridotti in condizioni disperate. Inoltre, sottolineano i testimoni, la casa era così malridotta che vi erano feci sulle pareti, urina a terra, ratti e una forte puzza di ammoniaca. Gli agenti hanno anche trovato carcasse di due esemplari adulti e di un cucciolo, in parte divorati dagli altri cani ancora in vita e dai ratti.

“Abbiamo dovuto prendere delle pause e istituire dei turni per entrare in casa perché bruciavano gli occhi. Ci sono volute 14 ore per liberarli tutti. Alcuni dei cani erano in condizioni disperate”, ha dichiarato Aaron Balsamo della Wicomico County Human Society, ai microfoni della Cbs.

Un esemplare era in condizioni così disperate, tanto che i veterinari lo hanno dovuto sopprimere, mentre 27 cani sono stati sottoposti ad una terapia e gli altri, fortunatamente, sono stati dati in adozione. Nel frattempo, era scattata una gara di solidarietà in rete per aiutare il centro a prendersi cura di tutti i cani, per cui sono stati raccolti ben 100mila dollari.

Adesso i due coniugi dovranno rispondere di ben 84 capi di imputazione che spaziano da crudeltà sugli animali, mancata assistenza veterinaria e cure necessarie e per aver inflitto loro sofferenze inutili. I cuccioli erano venduti tra i 350 e i 500 dollari.

Lo scorso 11 luglio, il dipartimento di polizia ha comunica l’arresto dei due coniugi che si sono difesi sostenendo che i cani erano troppi e che non riuscivano più a provvedere alle loro cure.
Dal canto suo, lo sceriffo Mike Lewis ha invece dichiarato che “entrare in quella casa è stato inquietante. Vedere quei cani in quelle condizioni mi ha scioccato. In tutta la mia carriera non ho mai visto nulla di simile”.

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