Il padrone muore e lui, cane dal grande cuore, fa un gesto che commuove il mondo

Il padrone muore e il cane fa un gesto commovente, rimanendo a vegliare il corpo dell’umano per due giorni fino all’arrivo dei soccorsi.

Esistono storie che sembrano scritte per ricordarci la natura più pura dell’amore, quella che non richiede parole e che non si arrende nemmeno di fronte all’ineluttabilità della morte. È il caso di quanto accaduto nelle zone rurali vicino a Sacramento, in California, dove la cronaca di una tragedia meteorologica si è trasformata in una testimonianza commovente di fedeltà canina. Al centro di questa vicenda ci sono due cani, Baby Dog e Buddy, e il loro proprietario, vittima di una tempesta di neve che non gli ha lasciato scampo.

La storia del cane che ha vegliato il corpo dell’umano morto per due giorni fino all’arrivo dei soccorsi

La scena che i soccorritori si sono trovati davanti una volta raggiunto il luogo del dramma è un’immagine che difficilmente dimenticheranno: un uomo senza vita, avvolto dal gelo, e sopra di lui, come uno scudo di pelliccia e calore, il suo cane Baby Dog, ancora lì, a presidiare un cuore che aveva smesso di battere.

Tutto ha inizio quando una violenta perturbazione invernale colpisce l’area di Sacramento. Le strade secondarie e le zone rurali diventano in breve tempo trappole mortali. L’uomo, di cui non sono state diffuse le generalità, rimane bloccato con la propria auto in una zona isolata. Le temperature precipitano, la neve cade incessante coprendo ogni traccia e rendendo la visibilità nulla. In quegli istanti di terrore e isolamento, l’uomo non era solo. Con lui c’erano i suoi due compagni di vita. Quando le forze lo hanno abbandonato e il freddo ha preso il sopravvento, l’istinto dei cani si è manifestato in due modi opposti ma ugualmente eroici.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Dalila si lanciò sui binari per salvare il suo cane, morirono entrambi: potrebbe diventare santa e la sua storia è raccontata in un docufilm

Baby Dog ha scelto la presenza. Si è accovacciato sul petto del suo padrone, cercando di contrastare l’avanzare del gelo con il proprio calore corporeo. Un gesto di protezione estremo, un tentativo disperato di mantenere in vita l’unica persona che per lui rappresentava il mondo intero. È rimasto lì per giorni, sfidando la fame, la sete e il gelo pungente, fedele a una missione che andava oltre la comprensione umana.

Mentre Baby Dog vegliava il corpo, l’altro cane, Buddy, ha intrapreso una missione diversa. Se Baby Dog rappresentava la protezione statica e devota, Buddy è diventato l’azione e la speranza. Allontanandosi dall’auto e sfidando la tempesta, Buddy ha vagato finché non è riuscito ad attirare l’attenzione di qualcuno. È stato proprio il comportamento insolito e determinato di Buddy a guidare i soccorritori verso il veicolo sommerso dalla neve. Senza il suo coraggio nel lasciare il padrone per cercare aiuto, probabilmente il ritrovamento sarebbe avvenuto molto più tardi. I due cani hanno messo in atto una strategia di sopravvivenza complementare: uno a presidiare il “fronte interno”, l’altro a cercare rinforzi all’esterno. Una dimostrazione di intelligenza emotiva che ha lasciato senza parole gli esperti del soccorso.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Appena adottata dal rifugio, la cagnolina abbaia forte e fa qualcosa di incredibile

Una volta arrivati i soccorsi, per i due animali è iniziato un percorso non privo di ostacoli. Portati presso il rifugio del Placer County Animal Services, i cani portavano i segni visibili del trauma. Baby Dog, in particolare, appariva “chiuso, spento, profondamente segnato”. Aveva perso non solo il suo punto di riferimento, ma aveva vissuto giorni in uno stato di allerta e lutto che lo avevano svuotato. Inizialmente, la figlia dell’uomo aveva pensato di tenere con sé entrambi i cani per onorare la memoria del padre. Tuttavia, il dolore della perdita e le difficoltà logistiche l’hanno portata a prendere la dolorosa decisione di affidarli al rifugio, affinché potessero trovare famiglie in grado di dedicare loro tutte le attenzioni necessarie per superare lo shock.

“Baby Dog non era solo un cane che aveva perso il padrone; era un cane che aveva visto la vita spegnersi sotto di lui,” hanno commentato i volontari del rifugio. La storia, però, non era destinata a concludersi tristemente in una gabbia di un canile. Lisa Momeli, una cara amica di famiglia che conosceva bene il legame tra l’uomo e i suoi cani, si è fatta avanti immediatamente. Non poteva permettere che Baby Dog finisse i suoi giorni nel ricordo di quella notte gelida. L’adozione di Baby Dog da parte di Lisa è stata quasi magica. Nonostante il cane fosse descritto come traumatizzato, non appena ha varcato la soglia della nuova casa, qualcosa è cambiato. Come se avesse riconosciuto un odore familiare o percepito una sicurezza perduta, Baby Dog si è ambientato con una rapidità sorprendente. La sua “chiusura” è svanita, lasciando spazio a una nuova serenità.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Il tuo amato Fido può aiutarti in moltissimi modi: 7 cose che puoi e dovresti imparare da lui

Anche per Buddy il destino è stato clemente. Il cane ha trovato la sua nuova casa l’11 febbraio. I due eroi a quattro zampe hanno preso strade diverse, ma entrambi sono stati salvati dall’amore di nuove famiglie pronte a dare loro la dignità e l’affetto che meritavano. La vicenda di Baby Dog e Buddy ci interroga profondamente sul rapporto che ci lega agli animali domestici. Non si tratta solo di compagnia, ma di una forma di simbiosi che, in situazioni limite, emerge in tutta la sua potenza.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Il cane gli salva la vita svegliandolo di colpo: poteva essere morto – VIDEO

Questi due cani hanno incarnato le due massime virtù della fedeltà: la resistenza e l’iniziativa. Mentre il mondo fuori si congelava, dentro e attorno a quell’auto bloccata batteva un cuore collettivo che non voleva arrendersi. Baby Dog, restando sdraiato sul petto del suo padrone, ha compiuto un rito di accompagnamento che tocca le corde più profonde della nostra sensibilità. Oggi, Baby Dog e Buddy vivono vite tranquille, lontani dal bianco accecante della neve di Sacramento. Resta però il racconto del loro gesto, una storia che verrà tramandata come l’esempio definitivo di cosa significhi “restare accanto”, anche quando non c’è più speranza, anche quando il freddo sembra vincere su tutto. (di Elisabetta Guglielmi)