Riapre la stagione della caccia, il Wwf denuncia: “Serve la sospensione del Tar”

La stagione della caccia riapre anche quest’anno e arriva la denuncia del Wwf: ” Senza la sospensione del Tar non possiamo fare nulla”.

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Riapre la stagione della caccia, l’appello del Wwf per la sicurezza di persone e animali (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Anche quest’anno riapre la stagione della caccia e anche quest’anno le associazioni animaliste si battono per la sicurezza e la tutela non solo degli animali uccisi dai cacciatori ma anche per le persone che sono solite passeggiare nei boschi. E così tra polemiche e discussioni prende il via il periodo in cui è ammesso dalla legge sparare ad alcune specie viventi. Il Wwf, in particolare, ha puntato l’attenzione sul problema legato alla mancata sospensione da parte del Tar, senza la quale non è possibile agire contro questo fenomeno.

Riapre la stagione della caccia e torna il pericolo per animali e umani: l’appello del Wwf al Tar

Secondo la nuova legge, le associazioni ambientaliste non possono più ottenere la sospensione immediata della caccia, neanche in caso di chiara illegittimità, vanificando il senso stesso del ricorso al Tar. Secondo la legge 157, l’apertura della stagione della caccia è prevista per la terza domenica di settembre, anche se si pensa a un’apertura anticipata per l’uccisione di alcune specie che sono ritenute dannose, come la cornacchia, la ghiandaia, oppure il colombaccio.

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Il problema dei cacciatori e della sicurezza nei boschi (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

A evidenziare tutte le criticità connesse alla questione è Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia, che ha spiegato come si sia di fronte a una vera e propria violazione della Costituzione e delle indicazioni dell’Europa. Intervistato da Kodami, Domenico Aiello ha ricordato come quest’anno, a differenza degli anni passati, le organizzazioni non governative di tutela ambientale non hanno potuto presentare ricorso al Tar per bloccare le pre-aperture e limitare così l’impatto della caccia sulle specie selvatiche soprattutto nel periodo della nidificazione e/o migrazione.

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La mancata possibilità di ottenere una sospensiva immediata vanifica il senso stesso del ricorso. Domenico Aiello ha sottolineato che a rendere più complesso il quadro della stagione venatoria di quest’anno è il fatto che “moltissime Regioni hanno autorizzato la caccia in deroga, cioè hanno dato l’ok all’uccisione di specie protette che non dovrebbero essere cacciate”. Una decisione che va in contrasto con le direttive europee.

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Salvare gli animali dai cacciatori: l’appello del Wwf al Tar (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Aiello ha evidenziato come negli anni passati il Wwf sia riuscito a opporsi con ricorsi al Tar all’apertura anticipata della stagione venatoria, dato che “le pre-aperture devono essere adeguatamente motivate, ma spesso non lo sono”. Quest’anno, invece, non è stato possibile perché lo “scorso anno è stato modificato l’articolo 18 della legge 157 del ’92 per impedire alle associazioni di impugnare in maniera efficace i calendari venatori”. Una violazione questa che si pone contro l’articolo “24 della Costituzione che sancisce il diritto di agire in via giudiziaria per tutelare interessi diffusi e collettivi”.

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Aiello stesso ricorda che “stanno proseguendo i lavori parlamentari per modificare tutta la legge 157 del 1992, allo scopo di riformare la materia venatoria. La modifica già avvenuta dell’articolo 18 rappresenta un anticipo della ratio con cui verrà gestita la fauna in Italia se la riforma dovesse passare”: Tutelare la biodiversità è “richiesto dalla Costituzione, ma per farlo dobbiamo avere strumenti democratici. In gioco c’è una Natura che appartiene a tutti”.

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Durante la stagione della caccia camminare nei boschi è pericoloso anche per le persone (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Il problema è che, sulla base della nuova legge, è possibile cacciare anche specie in via di estinzione come la tortora selvatica. Come è stato rivelato da diversi studi, la biodiversità ormai è purtroppo a rischio e le specie in via di estinzione o in pericolo sono in netto aumento. La Lista rossa del report 2022 dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), rispetto all’ultima rilevazione effettuata nel 2013, mostra un considerevole aggravamento della situazione. Secondo i dati riportati, infatti, la biodiversità è a rischio; come riconoscono gli esperti è necessario «intervenire per conservare le specie prima che siano troppo prossime all’estinzione».

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Fortunatamente, però, diverse sono le associazioni che si occupano di salvaguardare le specie animali, come la Search for Lost Birds. Tra gli uccelli più cercati da questa organizzazione e inseriti ormai tra le specie estinte vi era anche la Dusky Tetraka, un uccellino canoro del Madagascar, almeno fino al ritrovamento di alcuni esemplari avvenuto lo scorso anno. Perché il bracconaggio e la caccia possano finalmente scomparire è necessaria la diffusione di una coscienza civica, che purtroppo ad oggi sembra essere presente in un numero sempre minore di esseri umani. (di Elisabetta Guglielmi)

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