I cuccioli di un animale considerato estinto da tanti anni sono tenerissimi ed esistono grazie alla clonazione, ma ecco tutti i dettagli.
Parlare di colazione spaventa sempre un po’ e in fatto di animali siamo rimasti alla clonazione della pecora Dolly. Poi, i tentativi degli scienziati non sono così noti e non hanno avuto tanta risonanza come quel primo risultato. Ma la scienza sta progredendo tantissimo anche se non siamo sempre aggiornati sui suoi passi.
Un grande traguardo, ad esempio, è stato raggiunto di recente. Infatti, alcuni scienziati hanno clonato un animale estinto e sono riusciti a far nascere dei cuccioli. Incredibile, vero? Incredibile come possano essere vivi, in salute e tanto teneri. Siamo qui oggi per descrivere al meglio che cosa è accaduto.
Gli scienziati fanno nascere dei cuccioli da un animale estinto: l’incredibile esperimento
L’impresa straordinaria è stata compiuta da un team di scienziati statunitensi, i quali hanno portato in vita una specie estinta nel 1979 e ritrovata poi nel 1981. Si tratta del furetto dalle zampe nere. Un esemplare, in particolare, deceduto nel 1988 ha permesso di avere un clone in questi giorni, nel 2024. Si tratta di qualcosa di incredibile che ancora si fatica a comprendere del tutto, ma si stanno facendo davvero tanti passi avanti in questo settore.
Da questo esemplare di furetto dalle zampe nere morto nel 1988 si è conservato il DNA e grazie a questo gli scienziati hanno potuto dare vita a Antonia, un clone. Antonia ha poi dato alla luce due furettini del tutto sani. L’esperimento andato a buon fine è estremamente importante perché ha dimostrato come si possa, in realtà, reintrodurre in natura le specie estinte.
Il corredo genetico di Antonia la rende un esemplare unico con una variabilità genetica superiore a quella presente nella popolazione attuale dei furetti. Il biologo Edward O. Wilson, capo del team, ha affermato che questa scoperta è essenziale. Infatti, rende possibile l’introduzione di nuovi geni in natura, geni che potrebbero dimostrarsi più resilienti di fronte alle sfide ambientali, proprio quelle che hanno portato all’estinzione dell’animale.
Il furetto con le zampe nere si era estinto proprio per la difficoltà di integrarsi con l’ambiente che stava cambiando e che è cambiato. L’agricoltura, la scomparsa delle sue prede, ha portato alla perdita dell’habitat naturale. Proprio da questo fatto, tuttavia, nascono delle perplessità.
Le perplessità
Accanto a chi gioisce di fronte alla nascita di questo clone e, di conseguenza, dei suoi cuccioli, c’è anche chi solleva delle perplessità. Queste arrivano dalla comunità scientifica stessa.
La mancanza dell’habitat naturale dell’animale estinto è un elemento che rimane, quindi, come potrà sopravvivere? Oppure, non sembra evidente che la clonazione, in realtà, non affronta le cause profonde della crisi della biodiversità?
Sono diversi gli aspetti da considerare anche di fronte ad una grande scoperta scientifica. E, anche se lo è, rimane comunque compito degli scienziati non fermarsi, ma continuare con le ricerche e con gli esperimenti. Voi che cosa ne pensate?