Dal volo dei colibrì gli algoritmi per nuovi, futuristici droni

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By Antonio Papa

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Tra le meraviglie che la natura ci mostra non possiamo non annoverare i colibrì, probabilmente gli uccelli più incredibili che esistano al mondo per la loro capacità di librarsi nell’aria e restare sospesi, battendo le ali innumerevoli volte al secondo (per la precisione dai 12 agli 80 battiti in base alla specie). Addirittura i colibrì (tra le altre cose considerati i più piccoli uccelli al mondo) possono anche superare i 50 km orari ed evitare di sbattere contro gli ostacoli pure se lanciati ad alta velocità, e sanno fermarsi all’improvviso, come le api. Come ci riescono? Hanno provato a spiegarcelo gli studiosi dell’Università canadese della British Columbia, i quali si sono avvalsi di un sistema video composto da 8 telecamere installato in un tunnel lungo cinque metri e mezzo.

In questa stanza sono stati introdotti dei colobrì che sorprendentemente evitavano le ombre proiettate da un vetro attiguo, scambiandole per ostacoli. Il loro sistema di valutazione si baserebbe sulle dimensioni degli oggetti che entrano nel campo visivo: se qualcosa che si para davanti agli occhi di un colibrì è grande, vuole dire semplicemente che è ormai molto vicino e va evitato, Un ragionamenti facile, che però non dovrebbe risultare tale alle alte velocità di volo che caratterizzano questi uccelli. Eppure la cosa riesce naturale ai colibrì, che adesso potrebbero fare da modelli per nuovi, futuristici modelli di droni.

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