Brasile, ragazza mette criceto in microonde e manda filmato sul web – VIDEO

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By Antonio Papa

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E’ incredibile quanto avvenuto in Brasile, dove una ragazza di 16 anni non ci ha pensato su nel rinchiudere nel forno a microonde il suo criceto, riprendendo poi la scena con lo smartphone e diffondendo sul web il video. Subito segnalata da numerosi internauti, la giovane è stata presto individuata e denunciata per maltrattamento di animali. Il criceto, che è riuscito a sopravvivere per miracolo a questa barbarie indicibile, le è stato sequestrato.

L’atto sarebbe avvenuto “per gioco”, riferiscono gli inquirenti, e perché la giovane era in preda alla noia. Il filmato mostra il povero roditore andare sempre più nel panico mentre la temperatura sale e rischia di provocargli gravi ustioni oltre che causargli l’ebollizione del sangue, a causa dell’effetto che le onde elettromagnetiche generate dai forni a microonde hanno sui liquidi. Il padre della ragazza si è scusato pubblicamente affermando di aver sottoposto la figlia ad una giusta ed esemplare punizione e sottolineando che l’animaletto, nonostante tutto, è sopravvissuto e sta bene.

Ed allucinante è anche quanto accadde nel 2010 in Inghilterra, dove fu messo in scena un altro simile, incredibile e crudele atto di malvagità contro un povero animale indifeso. A pagare con la propria vita per la stupidità umana era stata Suzie, anche il quel caso un criceto. Suzie era morta perché l’uomo che la teneva in casa, il 29enne Anthony Parker, l’aveva messa a cuocere nel forno a microonde affermando che gli piaceva molto il sapore. Le conseguenze del gesto furono però talmente gravi da costringere i medici veterinari a sopprimere l’animaletto. Per questa incredibile mostruosità, Parker fu condannato a nove settimane di carcere.

La tematica dei maltrattamenti di ogni sorta a qualsiasi genere di animale è un qualcosa che purtroppo resta sempre di attualità. Per questo motivo le associazioni animaliste ed i loro attivisti sono sempre pronti ad intervenire, a volte anche con decisione, come spesso fanno i militanti di Centopercentoanimalisti.

 

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