I comportamenti del coniglio: come variano in base alla sua età

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By Francesca Ciardiello

Non solo Cani e Gatti

Gli anni influiscono non solo sulla sua salute ma anche sul suo comportamento: quali sono i comportamenti del coniglio in base alla sua età.

Come cambia il coniglio con gli anni
Coniglio cucciolo e coniglio adulto (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Non solo cani e gatti ci fanno rimanere a bocca aperta: a quanto pare anche i conigli a volte adottano atteggiamenti davvero difficili da comprendere e che variano in base agli anni che aumentano. Ma come cambiano i comportamenti del coniglio in base all’età e prima e dopo la sterilizzazione? Tutto quello che c’è da sapere su di essi e che li renderà meno ‘bizzarri’ ai nostri occhi ma di sicuro più affascinanti.

I comportamenti del coniglio in base all’età: l’adolescenza

Quando lo portiamo a casa ha solitamente già superato i 3 mesi di vita e quindi lo vedremo in uno stato quadi frenetico di attività come: rosicchiare, scavare, scoprire, quasi come fosse un moto perpetuo. E’ vero che si tratta di una fase passeggera ma molti padroni potrebbero spaventarsi e avvilirsi in questi primi tempi.

Coniglio cucciolo
Coniglio cucciolo gioca con la carota (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Si tratta sempre di animali intelligenti, che hanno bisogno di scoprire il mondo attraverso l’olfatto, il tatto e conquistare gli oggetti che li circondano strofinando il mento su di essi, graffiandoli e spesso anche infilzandoci dentro i dentoni. Inoltre proprio tra i 3 e i 6 mesi raggiungono anche la loro maturità sessuale, con conseguente sconvolgimento ormonale, che comporta anche un notevole stato di stress del coniglio.

Sterilizzazione del coniglio (o no) durante l’adolescenza?

Ma quanto influisce questa operazione di sterilizzazione del coniglio, nell’arco del suo primo anno di età, sul suo atteggiamento? In realtà è una scelta dei padroni di farla proprio durante questa fase della crescita per ‘placare’ lo stress che attanaglia l’animale in questo momento di maturità sessuale e di scoperta del mondo. L’intervento non serve a ‘educare’ il lagomorfo, bensì ad alleviare lo stress appunto e a placare quegli atteggiamenti prima che li ‘assorba’ nel suo carattere.

C’è però l’altro ‘lato’ della medaglia da considerare, ovvero il fatto che molti padroni lamentino un cambiamento in negativo nel coniglio che da affettuoso e sensibile diventa aggressivo e territoriale. E non si tratterebbe neppure di un cambio immediato bensì di un intervallo di almeno 8 mesi. Risulta difficile credere che il coniglio si snaturi completamente, ma di certo non dovremo aspettarci dall’operazione una sorta di ‘mummificazione’ dell’animale.

I comportamenti del coniglio in base all’età: maturità e vecchiaia

Come accade a noi umani, con la vecchiaia i comportamenti e l’umore tendono a placarsi, pur mantenendo la voglia di scoprire e imparare cose nuove. E’ normale che i movimenti si facciano più lenti, più stanchi, poiché la forza non sarà quella di un tempo una volta superati i 6 anni di vita.

Anzi se abbiamo provveduto a ‘placare’ i suoi istinti, ora è il caso di incentivarlo a muoversi di più e a stimolarlo non solo dal punto di vista fisico ma anche mentale. In questa nuova routine la maggior parte dei padroni parla del suo lagomorfo come un animale più tranquillo e docile, ma anche più stanco e con una maggiore necessità di dormire e riposare (anche se forse entrare nella cassettina gli comporterà qualche sacrificio in più dal punto di vista dell’agilità).

I comportamenti del coniglio in base all’età: cosa fare e come dovremmo reagire

In realtà sono pochi coloro che sceglieranno di adottare un coniglio maturo e grande, proprio perché si avrà paura di una morte improvvisa del coniglio. Adottandone uno cucciolo o giovane tuttavia non servirà a nulla provare a cambiare il suo atteggiamento ‘conoscitivo’ con punizioni e grida: questo nostro atteggiamento aggressivo potrebbe solo aumentare il suo livello di stress.

Coniglio anziano
Coniglio anziano (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

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Il nostro compito sarà quello di ‘monitorare’ i suoi cambiamenti, annotarli e rendere il veterinario partecipe di essi in modo da intervenire qualora ce ne fosse realmente bisogno.

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