Dove allevare il Degu: la gabbia ideale per un alloggio confortevole

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By Raffaella Lauretta

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Dove allevare il degu: l’alloggio perfetto e completo di tutte le necessità per questo piccolo roditore. Vediamo, cosa è necessario.

degu nella ruota
(Foto AdobeStock)

Il degu del Cile (Octodon degus) è un simpatico piccolo roditore che negli ultimi tempi viene preferito come animale domestico.

Ciò avviene grazie alle sue caratteristiche fisiche, comportamentali e per la ridotta quantità di tempo che richiede per le cure.

Il degu è un animaletto di dimensioni un po’ più grandi del gerbillo, a cui tra l’altro somiglia molto, misura massimo 20 cm e ha le orecchie più larghe.

Questo piccolo e morbido animaletto, può condividere un lungo pezzo di vita con il suo padrone in quanto può vivere anche 10 anni.

Perciò, se avete deciso di acquistare un degu o più di uno, è bene sapere dove sistemare l’animale per farlo vivere felice e sano? Vediamo, quindi, dove allevare un degu.

Dove allevare un degu

Dove allevare un degu è la prima domanda da porsi quando si decide di adottarne uno o più di uno.

degu
(Foto AdobeStock)

Per allevare un degu, è necessaria una gabbia per conigli o cavie, poiché quella abitualmente utilizzata per criceti potrebbe essere troppo piccola.

Le misure minime che si devono rispettare per lasciare che vivano in un ambiente comodo ed adeguato, sono 80x60x80 h cm.

Da quanto si deduce dalle misure appena fornite, deve essere una gabbia ben sviluppata in altezza.

È bene rispettare questa tipologia di gabbia, in quanto il degu è un animaletto che ama arrampicarsi con piacere.

In merito al materiale da disporre sul fondo dell’alloggio del degu, deve essere assorbente, atossico e non polveroso.

È fondamentale che sia robusta, realizzata in materiale lavabile (ad esempio fondo in plastica piena e sbarre in metallo) e atossico, ma soprattutto a prova di fuga.

Inoltre, è bene arredare la gabbia con il beverino (con acqua fresca ogni giorno), la lettiera per roditori, la ciotola con il mangime secco e quella con la frutta e verdura.

Oltre a questi accessori, occorre una casettina-nido, una sabbiera per i bagni, dei rami di legno verticali e orizzontali e la classica ruota tipica dei criceti (per scaricare un po’ di stress).

Infine, è importante anche la posizione della gabbia, in quanto l’esposizione a correnti o a sbalzi di temperature, potrebbe far ammalare il vostro degu.

È opportuno, quindi, collocarla in un punto ben riparato da umidità e correnti d’aria, poiché come abbiamo appena accennato, il degu si può facilmente ammalare di polmonite.

Allo stesso tempo deve essere una zona della casa frequentata dalla famiglia, in modo tale che l’animale possa poter interagire con la sua famiglia umana.

Ad ogni modo, per quanto la gabbia possa essere confortevole, il degu deve avere la possibilità di uscirne, lasciandolo libero di girovagare.

Ciò che conta è che possa farlo in una stanza senza oggetti pericolosi che possano metterlo in pericolo di vita.

E quando poi rientrerà nel suo alloggio, possa trovare la gabbia pulita e sistemata. Vediamo come procedere alla pulizia della gabbia del degu.

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Pulizia della gabbia del degu

Quando si scegli di adottare un animaletto, qualsiasi specie esso sia, occorre assumersi la responsabilità, prendendosi cura di tutto ciò che riguarda l’animale.

Il fatto che possa vivere in una gabbia non vuol dire che non abbia bisogno di cure e di pulizia.

Come infatti, la gabbia del degu va pulita come quella di un qualsiasi altro animale. Vediamo come pulire la gabbia del degu.

Per quanto riguarda la pulizia settimanale è consigliato disinfettare la conigliera, gli accessori e i giocattoli con un prodotto apposito, per poi risciacquare per non lasciare tracce di un prodotto chimico.

Rimuovere la lettiera o ciò che copre il fondo della gabbia (ad esempio, lenzuola o carta di giornale) e pulire con aceto caldo il fondo della gabbia, eliminando i residui di urina.

Quotidianamente, invece, sarà necessario occuparsi dell’igiene di base, quindi raccogliendo le feci dell’animale, eliminando residui di cibo e aggiungendo ai beverini dell’acqua fresca, dopo averli lavati.

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