Insetto Stecco: caratteristiche, habitat, riproduzione e alimentazione

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By Raffaella Lauretta

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L’insetto Stecco l’unico insetto al mondo che somiglia ad un ramo. Vediamo le caratteristiche, l’habitat, la riproduzione e l’alimentazione.

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Stecco, è conosciuto per la particolare morfologia che gli permette di mimetizzarsi.(Foto Pixabay)

L’insetto Stecco, è conosciuto per la particolare morfologia che gli permette di mimetizzarsi alla perfezione su foglie e rami, riproducendo le superfici ricoperte di licheni, riuscendo a cambiare anche il colore.

Questo cambiamento di colore è possibile grazie alla presenza di tre pigmenti che possiede nelle parti più esterne dell’esoscheletro che si spostano all’interno delle cellule e si sistemano su diversi strati dando vita a molteplici tonalità di colore.

L’insetto Stecco appartenente all’ordine dei Phasmatodea, da “phasma” che significa, appunto, “apparizione, fantasma”: è chiamato in questo modo in quanto facilmente confondibili con ramoscelli poiché così come il corpo, anche le antenne e le tre paia di zampe sono spesso particolarmente sottili e fragili.

Caratteristiche dell’insetto Stecco

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Lo Stecco, è in grado di mimetizzarsi alla perfezione, poiché è in grado di imitare i dettagli di molti elementi vegetali. (Foto Pixabay)

Nel linguaggio comune, tutti gli insetti stecco vengono definiti in modo molto fantasioso “ Bastone del diavolo “. Ci sono oltre 3.100 specie in tutto il mondo. Il colore di questo insetto subisce delle sfumature che vanno dal verde al marrone, le femmine generalmente sono verdastre o brunastre con una linea laterale bianca o rosa, le ninfe sono verde chiaro come l’individuo adulto.

La testa è dotata di occhi composti, da ocelli ed antenne corte. Le dimensioni variano dai 5 ai 25 cm, le femmine in genere dai 7 ai 10,5 cm, i maschi invece non superano i 6 cm, di forma generalmente affusolata ed esile ma anche in alcune parti robusto e spinoso, può essere alato o attero.

È dotato di zampe munite di piccoli uncini ed una piccola ventosa che gli permettono un resistente appoggio su qualsiasi superficie. A seconda della specie, l’aspettativa di vita di questi insetti varia da 1 a 5 anni.

Questo insetto, come abbiamo precedentemente detto è in grado di mimetizzarsi alla perfezione, poiché è in grado di imitare i dettagli di molti elementi vegetali come nodi, foglie morte o danneggiate, organismi compositi come funghi lichenizzati (licheni), foglie giovani, ramoscelli nuovi o, al contrario, legno vecchio. Imita anche i colori di questi vari elementi.

La perfezione della sua arte non si ferma qui poiché può stare perfettamente fermo per ore. E anche i suoi movimenti sono modellati sui movimenti delle foglie o dei ramoscelli che imita, come quando sono disturbati dal vento. Pertanto, l’insetto stecco adotta un approccio a scatti piuttosto che un ritmo regolare.

Alcune specie assumono una colorazione chiara di giorno e una bruna di notte. Questo insetto si muove soprattutto di notte e molto lentamente, fa una vita piuttosto isolata.

Difficile riuscire ad intravederlo ma laddove si possa riuscire, se si comprime il torace di questo animale immediatamente si immobilizza e rimane immobile per un certo tempo (si parla di immobilizzazione riflessa) e se si prova a prenderlo per una zampa, quasi sicuramente la staccherà.

L’arto perso può essere rigenerato con caratteri simili a quello abbandonato, ma di solito più piccolo e un po’ difforme. Questo sistema di autodifesa che comporta la perdita di una parte del corpo e la sua rigenerazione si definisce autotomia.

Un’altra caratteristica particolare insieme a quella di mimetizzarsi è la possibilità di emettere attraverso una peculiare ghiandola esocrina posta nel protorace, un forte gas irritante per difesa.

Habitat e riproduzione

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specialmente in Spagna, Francia meridionale, Italia e nella penisola balcanica.(Foto Pixabay)

Lo Stecco lo possiamo trovare in habitat piuttosto umidi ed arieggiati, nel Mediterraneo nord-occidentale, specialmente in Spagna, Francia meridionale, Italia e nella penisola balcanica. La specie conta 8 sottospecie differenti presenti tra Spagna, Sud Italia, Sardegna, Dalmazia, Albania, Grecia, Nord Italia, Francia, Tunisia ed Algeria.

Le altre specie sono prevalentemente tropicali. Per quanto riguarda la riproduzione è la classica riproduzione anfigonica, ossia l’incontro tra un maschio e una femmina, ma in alcuni casi può bastare anche solo la femmina, questa modalità di riproduzione è chiamata partenogenesi.

La femmina, dotata di un particolare sistema riproduttivo che le consente di depositare uova non fecondate e che quindi contengono il solo e completo materiale genetico della femmina. Sempre la femmina deposita le uova di notte, rilasciando sul terreno 80-100 uova, ovali, di colore scuro tendente al nero, lunghe 4 mm. e larghe 2 mm.

Prima di schiudersi le uova, passano circa 6-24 mesi (incubazione lunga). I piccoli di questo insetto, nati si chiamano neanidi (ninfe), con caratteristiche simili agli adulti e in un periodo che varia dai 3 ai 6 mesi, con il succedersi delle mute, i piccoli insetti cresceranno fino a raggiungere le dimensioni degli adulti. Una volta raggiunte le dimensioni saranno sessualmente adulti e inizieranno a riprodursi.

Alimentazione dell’ insetto Stecco

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L’insetto stecco è vegetariano e si nutre principalmente di foglie.(Foto Pixabay)

L’insetto stecco è un insetto notturno, non appena cala la notte, si attiva per andare a cercare cibo. L’insetto stecco è vegetariano e si nutre principalmente di foglie di numerosissime specie vegetali ad esempio: quercia, eucalipto, edera, felce, iberico, ligustro, biancospino, rododendro, fucsia, rose e l’immancabile rovo.

Dotato di due mandibole per poter tagliare le piante. Grazie invece alla sua capacità di mimetizzarsi e rendersi così simile ad un ramoscello che riesce a sfuggire ai suoi predatori, che sono ragni, uccelli, mantide religiosa o persino lucertole.

Raffaella Lauretta

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