Le api vaccinano la prole attraverso il cibo. Dopo 15 anni di mistero ecco lo studio!

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By Beatrice Masi

Non solo Cani e Gatti

Per molto tempo si è pensato che gli insetti non potessero completare il ciclo vaccinale  per difendersi dalle patologie che li colpiscono. Negli anni infatti ricercatori hanno scoperto che non è esattamente così che in realtà soprattutto le api e le vespe hanno accumulato una risposta immunitaria acquisita una sorta di risposta adattativa che i genitori possono tramandare ai loro figli. Un team austriaco nel 2014 a infatti, ha scoperto e dimostrato, che le esposizioni delle api regine, ad un batterio responsabile della peste americana, ha generato poi prole con migliore resistenza alla malattia.

Come avviene il processo di vaccinazione nelle api

Non a caso il processo attraverso il quale le api immunizzano i loro piccoli è un grande mistero, ma sicuramente sarà semplice come mangiare! Infatti è proprio questo il metodo che usano le api e cugina per trasmettere immunizzazione alla prole. Una delle tecniche principali con la quale la regina trasmette l’immunizzazione alla prole è esattamente attraverso il cibo, vale a dire tramite la pappa reale altamente nutriente secreta da infermieri da polline, raccolti all’esterno.

È ovvio che i patogeni verranno distrutti nel sistema digestivo della regina, ma non completamente e per questo rimangono i residui  della parete cellulare dei batteri. È proprio grazie a questa lisi cellulare che le strutture molecolari della superficie di questo muro innescano la risposta immunitaria contro gli aggressori. Quindi come in un bacino abbiamo attenuato una patogeno senza scoprire il vettore del vaccino.

Un’altra tecnica principale con la quale la regina trasmette l’immunizzazione è grazie ad una proteina importantissima la vitellogenina.  questa scoperta viene pubblicata dopo ben 15 anni di ricerca portata avanti da tre ricercatori dell’Arizona State University e dell’Università di Helsinki.

api miele

“Abbiamo scoperto che il veicolo è il più semplice che si possa immaginare: il cibo” ha spiegato Gro Amdam dell’Arizona State University. Spieghiamo più nello specifico come avviene questo processo: In pratica l’ape regina è colei che si occupa della riproduzione e del nutrimento di tutte le larve presenti nell’alveare. Per procacciare il cibo e il nutrimento ci pensano le api operaie. Ovviamente quando un’ape operaia si poserà di fiore in fiore verrà sicuramente esposta a qualche tipo di patogeno che rimarrà intrappolato all’interno del dotto intestinale. Una volta consegnato il cibo, cioè pappa reale e polline, La regina inizierà a digerirlo tramite il suo corpo grasso che equivale al fegato. In quel momento piccoli frammenti di questi microrganismi si legano alla vitellogenina finendo nel tuorlo, così le larve nascono già vaccinate e il loro sistema immunitario è pronto ad affrontare le malattie.

Questo meccanismo sembra funzionare sia per il comune batterio gram-negativo Escherichia coli, sia con Paenibacillus larvae, gram-positivo e meglio conosciuto come la peste americana: una volta che ha infettato un alveare, l’unica soluzione è incenerire tutto per evitare il contagio. Proprio a causa dei patogeni, ma anche di pesticidi e problemi alimentari, negli ultimi 60 anni le api di tutto il mondo hanno subito un forte declino, decimate dal fenomeno noto come Colony Collapse Disorder.

“Stiamo brevettando un modo per produrre un vaccino innocuo, molto più semplice ed economico dei precedenti, così da introdurlo negli alveari attraverso un cocktail che le api possano mangiare” ha concluso Dalial Freitak, ricercatore dell’Università di Helsinki.

B.M

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