Parlare con il cane o il gatto influenza il cervello 🧠🐾: la scienza conferma

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By Marianna Durante

Non solo Cani e Gatti

Parli con il tuo amico a quattro zampe? Se non lo fai forse dovresti. Secondo uno studio parlare con il cane e il gatto influenza il cervello.

Donna parla con il cane
Donna parla con il cane (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Molto spesso chi vive con un amico a quattro zampe tende a parlare con quest’ultimo, sia per comunicare con lui sia per dimostrargli tutto l’amore che prova per lui.

Sebbene per qualcuno che osservi ciò dall’esterno possa sembrare una pazzia parlare con Fido o Micio, secondo gli esperti non è affatto così. Nel seguente articolo vedremo perché secondo uno studio parlare con il cane e il gatto influenza il cervello.

Parlare con il cane e il gatto influenza il cervello: lo dichiarano gli esperti

Chi condivide la propria vita con un cane o un gatto, tende ad avere comportamenti nei loro confronti che possono sembrare strani agli occhi degli estranei, come parlare con loro.

Donna parla con gatto
Donna parla con gatto (Adobe Stock-Amoreaquattrozampe.it)

Tuttavia sebbene parlare con il proprio amico a quattro zampe possa sembrare una follia, non è così, anzi secondo gli esperti alcune persone possono avere la capacità di farlo.

Tale capacità viene chiamata antropomorfismo, ossia la tendenza ad attribuire caratteristiche e qualità umane ad esseri animati o inanimati. Per questo motivo molte persone, secondo gli esperti, tendono ad antropomorfizzare ciò che amano, un oggetto, una pianta o, come in questo caso, un animale.

Tale situazione possiamo riscontrarla in ogni bambino che parla o crea situazioni immaginarie con i propri giocattoli. Ma possiamo riscontrarla anche in età adulta, anche se si pensa generalmente che la persona che presenta tale qualità non sia maturo.

Secondo lo studio effettuato da Nicholas Epley è emerso che la maggior parte delle persone tendono a parlare con le proprie auto considerando queste ultime oggetti che presentano una vera e e propria mente.

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L’esperto ha dichiarato che proprio la “capacità” di riconoscere la mente in un oggetto o un animale ha gli stessi processi psicologici utilizzati nel distinguere una mente in una persona. Per questo motivo ciò non è un sintomo di stupidità, ma bensì sintomo di una prestazione cerebrale maggiore.

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In conclusione, coloro che presentano tale qualità, l’antropomorfismo, quindi tendono a parlare con il proprio gatto e il proprio cane, presentano un’intelligenza superiore.

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