Gli etologi hanno lanciato l’allarme per gli uccelli delle Hawaii: c’è solo un’ultima possibilità per salvare questi animali prossimi all’estinzione.

I cambiamenti climatici, le emissioni di CO2 e la distruzione della natura operata dagli esseri umani stanno lentamente portando alla rovina la Terra e le specie viventi che la abitano. Secondo le ultime ricerche apparse su una pubblicazione scientifica statunitense, la «Science Advances», il pianeta Terra «potrebbe perdere più di un decimo delle sue specie vegetali e animali entro la fine del secolo». Ad essere colpite sono tantissime specie di volatili diffusi nelle isole o in sud America, dove le popolazione fino a qualche anno fa erano molto più vaste. Nelle bellissime isole delle Hawaii, ad esempio, un piccolo uccello è ormai a un passo dall’estinzione e le possibilità per salvarlo sono praticamente terminate. Eppure c’è ancora qualcosa che si potrebbe fare.
Uccelli delle Hawaii prossimo all’estinzione: ultima possibilità per salvare questi piccoli volatili
Ad essere in pericolo critico sono alcuni piccoli uccelli endemici delle Hawaii. La malaria aviaria, portata sull’arcipelago dagli esseri umani e le zanzare hanno portato alla morte di quasi tutti gli esemplari della specie.

Specie di uccelli hawaiani estinti o in pericolo critico
Le Hawaii, come molte isole in tutto il mondo, sono (state) un vero e proprio paradiso per le specie endemiche. Negli ultimi anni moltissimi animali che qui vivevano si sono estinti a causa dell’attività antropica, del bracconaggio e del cambiamento climatico. È questo il caso di specie di uccelli come l’Akikiki e l’Akeke’s. Queste due specie in particolare hanno visto crollare le loro popolazioni di oltre il 99% negli ultimi vent’anni. Secondo uno studio di recente pubblicazione, condotto sul DNA di questi uccelli, ci sarebbe ancora una possibilità per salvare le specie. Purtroppo, però, non è rimasto molto tempo se si considera che nel 2023, sull’isola hawaiana di Kauai erano rimasti solo cinque akikiki (Oreomystis bairdi) e la specie si è così estinta in natura. Nel 2018, sull’isola c’erano 454 akikiki; nel 2021 ne erano rimasti appena 45 e due anni dopo, nel 2023. solo 5 individui. L’akikiki è quindi ormai estinto in natura e gli ultimi circa 40 individui rimasti al mondo sopravvivono grazie a un programma di allevamento in cattività portato avanti nei centri di Maui e Keauhou.
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Anche l’akeke’e (Loxops caeruleirostris) è a un passo dall’estinzione. In natura ne rimangono meno di un centinaio. Restano infatti meno di 100 esemplari di l’akeke’e in natura e appena 7 in cattività, dove a causa delle complesse dinamiche sociali è molto difficile far riprodurre la specie.
Quasi del tutto estinto anche un gruppo di fringillidi endemici dell’arcipelago: i depradinidi. Conosciuti come “reginette hawaiiane“, questi volatili si differenziavano in circa 60 specie originarie, delle quali ne restano appena 17. La malaria aviaria portata sull’isola insieme alle zanzare introdotte dall’uomo aveva già causato l’estinzione del po’ouli (Melamprosops phaeosoma). L’ultimo individuo rimasto a Kauai è morto nel 2004. Più di venti anni fa, quando morì l’ultimo po’ouli, la San Diego Zoo Wildlife Alliance decise di conservare le sue cellule congelandole. Oggi, quelle cellule sono tornate utili: sequenziando il suo genoma, i ricercatori hanno ottenuto preziose informazioni sull’evoluzione e la genetica dei depradinidi.

I risultati delle ricerche sulla scomparsa degli uccelli delle Hawaii
Lo studio, pubblicato su Current Biology, è stato condotto da un team di ricercatori della San Diego Zoo Wildlife Alliance. I biologi hanno mappato negli ultimi anni le popolazioni di uccelli delle Hawaii, comprendendo le cause della scomparsa di questi piccoli volatili. A causa del riscaldamento globale, le zanzare vettori della malaria hanno raggiunto anche le zone più elevate, uccidendo quasi tutti gli esemplari di uccellini hawaiani.
Attraverso l’analisi genetica delle due specie minacciate e dell’estinta po’ouli (Melamprosops phaeosoma), i ricercatori hanno scoperto un dato che potrebbe permettere di salvare gli uccelli, Gli studiosi si sono resi conto che, nonostante il tracollo demografico, questi volatili conservano ancora una sorprendente e incoraggiante diversità genetica. Un patrimonio prezioso, che potrebbe dare loro un’ultima possibilità per adattarsi e sopravvivere.
Il problema è che in una popolazione ridotta a così pochi esemplari, anche un DNA diversificato può diventare una trappola. I ricercatori hanno già osservato negli akikiki i primi segnali di depressione da inbreeding, l’incrocio tra consanguinei. Molti uccelli nati in cattività sono figli di genitori imparentati tra loro e questo compromette la loro salute e la capacità riproduttiva.

L’unica possibilità per evitare questi problemi è conoscere il patrimonio genetico di ciascun esemplare per scegliere con cura gli accoppiamenti e massimizzare le possibilità di successo del programma di riproduzione. Mentre si cerca di far nascere nuovi esemplari, i biologi stanno tentando di fronteggiare la malaria aviaria, sperimentando un approccio innovativo. I ricercatori stanno provando a rilasciare esemplari di zanzare maschio sterili o incompatibili con le femmine presenti sull’isola, così da rallentare la diffusione della malattia e restituire un margine di sopravvivenza agli uccelli.
Uccelli in pericolo estinzione, biodiversità a rischio
Come è stato rivelato da diversi studi, la biodiversità ormai è purtroppo a rischio e le specie in via di estinzione o in pericolo sono in netto aumento. La Lista rossa del report 2022 dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), rispetto all’ultima rilevazione effettuata nel 2013, mostra un considerevole aggravamento della situazione. Secondo i dati riportati, infatti, la biodiversità è a rischio; come riconoscono gli esperti è necessario «intervenire per conservare le specie prima che siano troppo prossime all’estinzione».
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Il ritrovamento di alcuni esemplari di specie ritenute estinte o in via di estinzione (come è avvenuto qualche settimana fa in occasione della scoperta di cuccioli di iguana rosa alle isole Galapagos o l’uccellino Dusky Tetraka in Madagascar) , ma anche i recenti studi sulla possibilità di sopravvivenza degli uccellini delle Hawaii segnano un passo importante per aiutare a proteggere questi animali. (di Elisabetta Guglielmi)