Cane di Drive In: nome, razza, caratteristiche e curiosità

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By Santa

Cani, Curiosita

Greggio e D’Angelo alla guida di Drive In insieme ad un peloso di eccezione? Vi ricordate come si chiamava il cane di Drive In? Has Fidanken, ma forse non sapete che…

cane drive in
(Foto Facebook)

La televisione ha “sfornato” tantissimi cani e animali famosi: dei film, dei cartoni animati, delle pubblicità, dei programmi, dei varietà. Gli italiani che hanno vissuto la televisione nostrana dal 1983 al 1988 ricorderanno sicuramente il simpatico peloso che affiancava il proprietario Gianfranco D’Angelo e il suo giovane aiutante Ezio Greggio in Drive In. Stiamo parlando di Has Fidanken.

Il vero nome, la razza e il proprietario reale del cane di Drive In

Armando (uno dei tantissimi personaggi di D’Angelo) lodava in modo entusiastico e con una solennità talvolta eccessiva la bravura del suo cane che invece restava sempre immobile qualunque cosa gli si dicesse di fare. Il domatore Armando tentava di far eseguire al cane esercizi difficilissimi ma il pesolo rimaneva immobile nonostante gli sforzi di D’Angelo che urlava a più riprese “Has Has Has… Fidanken!”.

Has Fidanken
(Foto Facebook)

La scenetta, semplice e ripetitiva, e l’imperativo “Has… Fidanken!!!” divennero in poco tempo un tormentone di quegli anni. Fininvest decise di sfruttare il momento e così Gianfranco D’Angelo incise un singolo dal titolo “Has Fidanken”. Il testo fu scritto da quattro autori: Enrico Vaime, Gian Carlo Nicotra, Romano Musumarra e Roberto Satti
(Bobby Solo). Anche nel disco il tormentone televisivo la faceva da padrone con frasi tipo “Lo sguardo lui ce l’ha come Al Pacino”.

Ma veniamo alla razza. Has Fidanken era un cocker femmina marrone di proprietà di un amico di D’Angelo, il Generale Paracadutista Giuseppe Palumbo, e il suo vero nome era “Baby Dell’Aquila Bianca”.

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E’ stato Gianfranco D’Angelo stesso a raccontare, in un’intervista del 2014, aneddoti di questo simpatico cagnolino: “Era buonissima. La mettevamo uno uno sgabello, il proprietario (Giuseppe Palumbo, che lo portava negli studi Mediaset ndr) si metteva da una parte e la guardava. Non abbiamo mai dovuto ripetere il numero. Solo una volta è
scesa un po’ prima, ma l’abbiamo giustificato. Era molto dolce e per tre anni l’abbiamo ricompensata con un pezzettino di carne quando finiva la registrazione. Era diventata una dei nostri“.

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S.C.

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