Cani e gatti stanno morendo nel canile Muratella. Appello alla Raggi

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By lotta75

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Il dramma dei canili sovraffollati a Roma

In molti canili, da Nord a Sud della penisola è continua emergenza. Non solo per il sovraffollamento dei cani, soprattutto nelle stagioni più critiche per gli abbandoni. Le stesse spese per per cure necessarie sono ingenti. Tanto che, nella maggior parte dei casi, gli animali vivono in condizioni igienico sanitarie precarie, esposti a virus e malattie infettive che si rivelano letali, per i giovani esemplari o animali già affetti da altre patologie.

Quella dei canili è una macchina che funziona a metà. Le stesse Asl veterinarie dovrebbe gestire la parte sanitaria e garantire le cure agli animali ospitati, ma non è sempre così.

E’ l’emergenza segnalata a Roma, dove diverse associazioni animaliste tra le quali Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Leal, Leidaa, Lndc e Oipa hanno deciso di rivolgere un appello al Sindaco Raggi, ricordandole che il benessere e la salute degli animali è di competenza del Comune.

La situazione drammatica del Canile della Muratella torna sotto ai riflettori. Negli ultimi tempi sono stati registrati diversi casi di decesso di cani e di gatti per mancanze di cure e per le condizioni precarie in cui vivono nei box. Casi segnalati da cittadini e volontari sui quali hanno deciso d’intervenire le associazioni.

Non a caso, ha fatto scandalo il caso denunciato dalla stessa associazione Animalisti Italiani Onlus che aveva deciso di prendersi cura di una cagnolina disabile ospitata a Muratella e che fin dal suo ingresso in canile non aveva ricevuto le cure necessarie.

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Tuttavia, il caso della dolce Tremolina non è isolato e molti esemplari non solo arrivano in canile con patologie che non vengono curate ma si ammalano nei box per vie delle condizioni igienico precarie della struttura.

Tra i casi più eclatanti quello di un giovane cane di appena 3 anni, entrato in canile il 10 febbraio, morto dopo neanche una settimana per una
gastroenterite contratta in canile.

Una morte che scrivono le associazioni “molto probabilmente si poteva evitare se il meticcio fosse stato ricoverato presso un’adeguata struttura veterinaria con assistenza h24 e le dovute cure”.

“Questo drammatico caso ha fatto tornare alla luce le pessime condizioni igienico-sanitarie della struttura pubblica gestita dalla Asl, denunciate nei giorni scorsi anche da alcuni consiglieri comunali dell’opposizione”, sottolineano le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Leal, Leidaa, Lndc e Oipa.

Ecco perché le associazioni hanno inviato una lettera al Sindaco Virginia Raggi, ricordandole che il Comune di Roma è il proprietario degli animali ricoverati presso la struttura e quindi il principale responsabile del loro benessere e della loro salute.

“Il Comune è pertanto tenuto a vigilare sulle condizioni di detenzione e sulle cure prestate ai cani e gatti di sua proprietà. Ci aspettiamo che il Comune di Roma si assuma le proprie responsabilità e si attivi immediatamente per risolvere le gravi carenze del canile sanitario e del rifugio comunale al fine di tutelare al meglio la salute e il benessere degli animali che vi sono ospitati”. Hanno poi concluso le associazioni, facendo presente al Sindaco di verificare il possibile conflitto di interessi di uno dei veterinari Asl che è anche socio della clinica veterinaria privata a cui vengono portati gli animali del Comune laddove in canile non è possibike effettuare alcune diagnosi.

C.D.

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