Quali sono gli animali più antichi del pianeta? La risposta ti stupirà

Quali sono gli animali più antichi del pianeta? Ecco che cosa hanno osservato gli esperti in merito alla questione.

insetti, animali più antichi del mondo
Quali sono gli animali più antichi del mondo, ecco la specie che ha vissuto più a lungo (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Al mondo esistono milioni di specie animali, alcune più note altre meno conosciute. Le informazioni che scienziati, ricercatori ed etologi hanno raccolto nel corso dei secoli sono così numerose che coprono quasi ogni campo dello scibile umano. Eppure tenere a mente queste notizie non sempre è semplice. Quante persone, ad esempio, sapranno dire quale è l’animale più antico del mondo? La risposta non è affatto scontata. SI tratta infatti degli insetti. Ecco che cosa dicono i naturalisti al riguardo.

L’affascinante mondo degli insetti, gli animali più antichi del pianeta

Gli insetti sono tra gli animali più antichi e numerosi del pianeta. Secondo gli scienziati, questi animali esistevano già 400 milioni di anni, anche se solo negli ultimi 300 milioni di anni hanno iniziato a dominare il pianeta. Con oltre un milione di specie descritte e milioni ancora sconosciute, oggi rappresentano circa l’ottanta per cento della biodiversità del mondo animale.

Corydaloides, risalente a oltre 300 milioni di anni fa, era già molto simile agli insetti attuali. Immagine da Wikimedia Commons
Corydaloides, risalente a oltre 300 milioni di anni fa, era già molto simile agli insetti attuali. Immagine da Wikimedia Commons (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

La storia degli insetti è un racconto evolutivo antichissimo e affascinante, che affonda le sue radici in un tempo lontanissimo e in un mondo completamente diverso da quello odierno. I primi resti attribuibili a insetti risalgono ad almeno 325 milioni di anni fa. Il primo fossile dell’insetto considerato il più antico del pianeta è il Rhyniognatha hirsti, anche se la sua collocazione tassonomica è ancora incerta.

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Anche se l’esatta classificazione dell’artropode Rhyniognatha hirsti è piuttosto dibattuta, resta il fatto che gli insetti rappresentano gli animali più antichi del pianeta. Questi artropodi, un enorme gruppo di animali dotati di esoscheletro duro che include anche aracnidi, crostacei e miriapodi, sono comparsi sulla terra al tempo della conquista della terraferma da parte delle piante e della formazione dei primi ecosistemi complessi fuori dall’acqua.

Alcuni degli insetti alati più antichi, come Mazothairos, erano simili alle attuali libellule. Immagine da Wikimedia Commons
Alcuni degli insetti alati più antichi, come Mazothairos, erano simili alle attuali libellule. Immagine da Wikimedia Commons (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Le origini degli insetti, gli animali più antichi del pianeta

I primi insetti comparvero nel Carbonifero, circa 325 milioni di anni fa, ma è probabile che i loro antenati fossero già presenti secoli prima, forse già nel Devoniano, tra i 410 e i 390 milioni di anni fa, quando le foreste primordiali di felci, equiseti e licopodi cominciavano a modellare il paesaggio. I primi insetti erano esemplari “primitivi”, privi di ali, che vivevano le foglie umide o sotto la corteccia delle prime piante vascolari. Tra i gruppi più antichi trovati nei reperti fossili ci sono gli Archaeognatha, piccoli insetti senza ali simili ai pesciolini d’argento e i Palaeodictyoptera, un ramo estinto a metà strada tra gli insetti con ali e senza.

I fossili di questi insetti mostrano come in poco tempo apparvero le prime ali, poi la metamorfosi completa e la capacità di colonizzare ambienti sempre più estremi. Sarebbero state almeno quattro le radiazioni, ovvero la comparsa rapida di tante specie, su larga scala: coleotteri (da circa 300 milioni di anni fa), ditteri (da circa 250 milioni di anni fa), falene e vespe (entrambe da circa 150 milioni di anni fa). Gli imenotteri come api e formiche, invece, sono comparsi circa 200 milioni di anni fa, sviluppandosi soprattutto a partire da 666 milioni di anni fa dopo l’estinzione dei dinosauri e la diffusione delle piante a fiore.

Tra le specie di insetti più antiche degne di nota si possono citare il Corydaloides o Delitzschala, rappresentante di un gruppo estinto vagamente simile alle attuali libellule. Fondamentali per gli studiosi sono poi gli insetti conservati nell’ambra di Carbonifero e Permiano, come le prime forme di coleotteri e blattoidei, che anticipano già l’aspetto di scarafaggi e altri insetti moderni.

I pochi frammenti di Rhyniognatha e la loro possibile interpretazione. In rosso le mandibole. Immagine da Wikimedia Commons
I pochi frammenti di Rhyniognatha e la loro possibile interpretazione. In rosso le mandibole. Immagine da Wikimedia Commons (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Informazioni sull’insetto più antico del mondo

In Scozia, vicino a un villaggio chiamato Rhynie, i paleontologi hanno scoperto un deposito fossile chiamato “Rhynie Chert”, formatosi circa 400 milioni di anni fa, nel Devoniano inferiore. In questo ambiente termale è stato trovato Rhyniognatha hirsti, un fossile tanto piccolo, quanto controverso. Descritto per la prima volta nel 1926, Rhyniognatha è noto solo per una minuscola porzione della sua testa fossilizzata, lunga appena un millimetro.

La forma delle mandibole suggerisce una certa somiglianza con gli insetti alati moderni, come le libellule o i grilli. Se questa interpretazione è corretta, Rhyniognatha potrebbe essere il più antico insetto conosciuto, e forse addirittura uni dei rappresentati più antichi del gruppo chiamato Pterygota, gli insetti dotati di ali e che oggi rappresentano la stragrande maggioranza. Ma questa tesi è ampiamente dibattuta dagli scienziati, dato che in molti hanno proposto che si trattasse di un artropode, ma non di un insetto. Il fossile di Rhyniognatha resta un indizio importante di quanto fossero già diversificati gli artropodi nel Devoniano.

Gli insetti, animali capaci di sopravvivere a qualsiasi condizione

Capire le antiche origini degli insetti permette di comprendere le ragioni del successo di questi animali fondamentali per la salute dei nostri ecosistemi.

Tra gli insetti più comuni vi sono i moscerini della frutta, che devono il loro nome al fatto che per lungo tempo gli scienziati hanno ritenuto che questi insetti “nascessero” dalla frutta. In realtà non è affatto così, anche se la frutta li attira più di qualsiasi altra sostanza. Questi insetti sono particolarmente diffusi nei mesi primaverili e estivi. Le sostanze chimiche come l’etanolo, prodotte dalla fermentazione, attirano i moscerini. In sole 24 ore ciascun uovo deposto da ogni moscerini si trasformerà in larva. Le larve crescono tra i rifiuti o su superfici dove ci sono residui organici. In meno di dieci giorni ogni larva sarà un moscerino adulto pronto a deporre a sua volta altre uova. Questo ciclo di vita velocissimo porta gli esseri umani a stupirsi di come i moscerini sembrino “spuntare dal nulla” o moltiplicarsi di giorno in giorno.

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Nella maggior parte dei casi, le risposte ad alcune domande del presente risiedono nel passato. E questo discorso vale anche per gli insetti. Il motivo per cui ancora oggi sono così veloci nel riprodursi e nel popolare qualsiasi ambiente è da ricondurre proprio alle loro antichissime origini che li rendono gli animali più vecchi del pianeta. (di Elisabetta Guglielmi)

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