Chi ha la responsabilità dei gatti liberi, di colonia e domestici? Tutte le curiosità che qualsiasi padrone di un felino dovrebbe conoscere nel rispetto della Legge.

Chi decide di accogliere un felino domestico sa che ci sono delle responsabilità che comporta la sua adozione, ma per quanto riguarda quelli che non vivono all’interno di quattro mura domestiche, chi se le assume? Ecco dunque quali sono le responsabilità che riguardano i gatti liberi, quelli di colonia e naturalmente anche quelli domestici: non tutti sanno come comportarsi quando se ne incontra uno.
Le responsabilità riguardo i gatti liberi, quelli di colonia e domestici: non sono tutti uguali
Se ne incontrano tanti per strada e spesso non si sa come comportarsi e chi chiamare se trovi un gatto investito per strada oppure se ne vediamo un altro in difficoltà. Il problema è che non si sa chi ha la responsabilità dei felini che non hanno la fortuna di avere una casa e un padrone a prendersi cura di loro.

Infatti per quanto riguarda i gatti la Legge si esprime in maniera diversa a seconda della categoria cui appartengono: ad esempio il gatto domestico, cioè quello che vive stabilmente col suo padrone, lo investe di ogni responsabilità che riguardano la sua salute e il suo comportamento anche nei confronti di terzi.
L’Art. 2052 del Codice Civile infatti prevede che a pagare i danni eventualmente causati dal suo felino sia proprio il suo padrone; inoltre la Legge su maltrattamenti, abbandoni e condotte lesive sull’animale (ultimamente si è discusso sulla nuova legge in tutela degli animali) ovvero la Legge 189/2004 e l’Art.544 del Codice Penale.
Le responsabilità riguardo i gatti liberi e di colonia: quali e di chi sono?
Innanzitutto è bene chiarire la differenza tra il gatto libero e gatto di colonia: il primo vive in totale libertà, che può anche avere un padrone (a differenza del randagio), ed è stanziale o di passaggio. In questo caso la responsabilità è sempre del padrone, anche se Micio è abituato a vivere fuori le quattro mura domestiche. In pratica la persona che figura come proprietario del gatto libero ne ha la responsabilità penale.

Invece quello che appartiene a una colonia felina, ha un territorio di appartenenza insieme ad altri suoi simili, riconosciuti e censiti dal Comune, di cui si prendono cura volontari. I gatti della colonia sono anche sottoposti a obbligo di sterilizzazione (il cui onere appartiene al Comune o alla Asl veterinaria di competenza sul luogo) e reintroduzione per il controllo demografico.
Si tratta dunque di un gruppo sociale tutelato di gatti (ma anche uno solo) che hanno come referente una specifica persona (gattaro o gattara), che si prende cura della loro salute e della loro alimentazione. La Legge 281/1991 e i vari regolamenti regionali le riconoscono come parte del territorio, dal quale non possono essere allontanate se non per motivi sanitari gravi.
E i gatti randagi?
Si riconoscono perché vivono in strada e non sono curati da nessuno e non appartenenti a nessuna colonia riconosciuta. Solitamente vive in strada o perché ci è nato (dunque da sempre) o lasciandosi alle spalle una vita domestica e che si è ritrovato a fare quella vita dopo il trauma dell’abbandono. Ma allora di chi è la responsabilità di questi gatti che sembrano essere abbandonati a se stessi?
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E’ il Comune a dover provvedere, tramite l’Asl veterinaria locale, ai loro bisogni incentivandone l’adozione e, quando possibile, attivandosi per l’operazione di sterilizzazione degli stessi.