Si stava lasciando morire nel rifugio ma poi…

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By lotta75

Curiosita

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Una bellissima storia, diffusa dal sito wamiz, di una cagnolina di nome Zaya approdata nel rifugio di Hirson in Francia dopo essere stata trovata nel dicembre del 2015 al bordo di una strada. Questa dolce meticcia era stata investita, era magrissima e aveva riportato una ferita alla coda, per cui le venne amputata. Una volta curate le ferite, Zaya è stata portata nel rifugio dove non riusciva ad ambientarsi dietro alle sbarre del gabbione. I volontari raccontano che lentamente l’esemplare si stava lasciando morire di fame: non mangiava e aveva una forte gastroenterite.

A quel punto non vi era altro da fare se non che diffondere il più possibile un annuncio per la sua adozione con la speranza che qualcuno s’innamorasse di quel dolce esemplare.

Nello stesso periodo una coppia stava cercando un compagno per il suo pastore tibetano di nome Orkhän e per caso ha notato l’annuncio nel quale vi era la descrizione di Zaya: “Sono andato subito al canile, da solo, dopo il lavoro e devo ammettere che lei colpi subito il mio cuore, era minuscola nella sua gabbia, terrorizzata. Zaya era solo il n°49 al canile e sarebbe dovuta andare presso una famiglia per lo stallo in quanto non poteva più stare dentro ai gabbioni”, racconta Didier Verstringe.

Dopo qualche giorno, l’uomo è tornato al rifugio con la compagna e Orkhän per rivedere il n°49 e verificare se andava d’accordo con Orkhän: “Orkhän è molto socievole e sapevo che non avrebbe creato problemi”, ha commentato Didier.

Quel giorno, n°49 uscì dal canile e fu ribattezzata Zaya. Con il tempo quella meticcia spaventata ha ripreso fiducia, condividendo le sue passeggiate al fianco di Orkhän e le vacanza con la sua nuova famiglia.

Tuttavia, racconta Didier, solo “adesso, ovvero a distanza di 7 mesi dal suo ritrovamento, Zaya sta diventando meno ansiosa. Nonostante ciò è un cane molto dolce e gentile”.

Quello che insegna Zaya, ha poi concluso il nuovo padrone “è che bisogna essere molto pazienti quando si adotta un cane, dobbiamo essere certi di volerlo e potersi assumere quella responsabilità”.

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