Infarto nel gatto: tutti i segnali da non sottovalutare e cosa fare

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By Francesca Ciardiello

Salute dei Gatti

Infarto nel gatto: 9 sintomi e segnali importanti

Infarto nel gatto
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Il tuo gatto sta per avere un infarto? Non bisogna farsi trovare impreparati e riconoscere alcuni di questi segnali.

  • Respira male: solitamente si dice che il gatto abbia ‘fame d’aria’, ovvero cerchi di respirare a gran fatica ed è spesso con la bocca aperta. Nei casi più gravi potrebbe addirittura diventare cianotico. Questa terribile sensazione di assenza di aria potrebbe essere dunque collegata a problemi cardiaci ma anche ad altri disturbi più generici. Ma in ogni caso è opportuno farlo visitare da un veterinario.
  • Affanno e tosse: se dopo un po’ di movimento non riesce a respirare bene, è ovvio che abbia il fiato corto e che ci sia un affaticamento a livello polmonare.
  • Miagolio ‘strano’: difficile da definire ma comunque diverso dal solito. Soprattutto pare che il micio si lamenti senza un motivo apparente, sebbene questo avvenga soprattutto di notte.
  • Comportamento insolito: quando il problema arriva al cervello, è probabile che micio soffra di stato confusionale, inizi a fissare il vuoto, diventi improvvisamente schivo e anche aggressivo nei confronti del suo stesso padrone. Potrebbe diventare più solitario e meno incline alle coccole, quindi evitiamo di disturbarlo.
  • Peggioramento del corpo e del pelo: un gatto che non riesce a fare molta attività fisica, limiterà anche quelle azioni che curano la sua igiene personale. Ma soprattutto è il corpo a debilitarsi: il gatto che soffre di cuore non avrà voglia di mangiare e perderà tono muscolare. In alcuni casi potrebbe addirittura soffrire di anoressia nel gatto, ma facciamo attenzione che non si tratti di semplici capricci.
  • Astenia: legato alla sua continua voglia di dormire, il gatto ne può soffrire perché non si sente bene e cerca di recuperare il più possibile le energie.
  • Versamento addominale e pleurico: se vediamo che il gatto non mangia mail suo addome sembra comunque gonfio, potrebbe esserci in atto un versamento addominale, ovvero quando l’addome si gonfia per dei liquidi che si stanziano all’interno. Nel caso di versamento pleurico invece ad essere pieni di liquido saranno i polmoni, con conseguenti e gravi difficoltà respiratorie.
  • Episodi di vomito.
  • Svenimenti e sincope: lo scarso afflusso di sangue al cervello può provocare svenimenti, ma anche perdita di conoscenza improvvisa e addirittura ictus nel gatto.

Infarto nel gatto: prevenire è meglio che curare

Gatto dal veterinario
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E’ proprio il caso di dire che la prevenzione può salvare la vita del tuo gatto: questo perché è utile sapere se il nostro micio soffre di aritmie cardiache o malformazioni sin dalla nascita, così da non essere impreparati qualora si notassero segnali preoccupanti. E’ opportuno dunque sottoporre il gatto a visite periodiche dal veterinario, e almeno una volta all’anno una visita specifica al cuore. Una volta che il gatto ha compiuto 5 o 6 anni si consiglia una ecocardiografia: ma facciamoci sempre consigliare dal nostro medico di fiducia, prima di prendere iniziative.

Cosa altro possiamo fare per lui? Tenere la sua respirazione sotto controllo mentre dorme! Badare attentamente alla respirazione notturna significa calcolare la quantità di respiri al minuto del tuo gatto e capire se c’è un aumento della frequenza. Orologio alla mano, calcoliamo quanti respiri fa al minuto e facciamo il raffronto nel tempo: solitamente la respirazione normale si aggira intorno ai 30-35 respiri al minuto. Segniamo il risultato e ripetiamo l’operazione dopo 5 minuti.

Francesca Ciardiello

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