Gemmato promette il farmaco salvavita per i gatti affetti da FIP, ma senza una data certa i proprietari restano nel limbo
Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha recentemente annunciato l’intenzione di accelerare l’iter per autorizzare in Italia il GS-441524, un farmaco salvavita per i gatti affetti da FIP (peritonite infettiva felina). Questa malattia, spesso letale, ha trovato una cura efficace in questo antivirale, già utilizzato legalmente in Paesi come il Regno Unito e i Paesi Bassi.

Il riconoscimento ufficiale del GS-441524 rappresenterebbe un enorme passo avanti per la medicina veterinaria italiana e un sollievo per migliaia di famiglie che convivono con animali affetti da questa terribile patologia. Tuttavia, in Italia, il farmaco non è ancora autorizzato, costringendo molti proprietari di gatti a ricorrere a canali non ufficiali per procurarselo.
Durante un incontro con l’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, presieduto da Michela Vittoria Brambilla, Gemmato ha espresso l’impegno del Ministero della Salute a procedere rapidamente con l’autorizzazione del GS-441524. Tuttavia, non sono state fornite tempistiche precise, lasciando in sospeso la questione cruciale: quando sarà effettivamente disponibile questo farmaco salvavita per i gatti affetti da FIP? La mancanza di una data certa alimenta l’ansia di chi attende una risposta concreta, mentre la malattia continua a mietere vittime.
Cos’è la FIP nei gatti, come si manifesta e come si cura?
La FIP (peritonite infettiva felina) è una malattia virale causata da una mutazione del coronavirus felino (FCoV), che colpisce soprattutto gatti giovani o con un sistema immunitario compromesso. Esistono due principali forme cliniche della malattia:

- Forma effusiva (umida): provoca un accumulo di liquidi nell’addome o nel torace, causando spesso difficoltà respiratorie.
- Forma non effusiva (secca): colpisce organi interni e può dare origine a sintomi neurologici, oculari e gastrointestinali.
Senza trattamento, la FIP ha esito quasi sempre fatale. Un farmaco antivirale chiamato GS-441524, appartenente alla stessa famiglia del Remdesivir (impiegato contro il COVID-19), ha però dimostrato un’efficacia superiore all’80% nei casi trattati. Il suo meccanismo d’azione consiste nell’inibire la replicazione del virus responsabile della malattia. In Italia, il GS-441524 non è ancora autorizzato per uso veterinario, spingendo molti proprietari a procurarselo online attraverso canali non ufficiali, con i seguenti rischi:
- Esposizione a prodotti non certificati o contraffatti
- Prezzi elevatissimi, fino a oltre 3.000 euro per un ciclo completo
- Problemi legali e sanitari legati all’importazione non regolamentata
Diverse associazioni animaliste, tra cui ENPA e LNDC Animal Protection, hanno lanciato petizioni per sollecitare il Ministero della Salute a legalizzare l’uso del GS-441524. Anche numerosi veterinari italiani si sono uniti a questa richiesta, sottolineando l’urgenza di permettere l’accesso a un farmaco efficace e sicuro. Come ha dichiarato il professor Giuseppe Borzacchiello dell’Università Federico II di Napoli: “Piuttosto che alimentare il mercato illegale, dovrebbe essere autorizzato.”
Quando sarà disponibile in Italia il farmaco contro la Fip del gatto?
Nonostante le ripetute promesse del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di voler accelerare l’iter per l’autorizzazione del GS-441524, ad oggi non è stata ancora comunicata una data precisa per la sua disponibilità ufficiale in Italia.

Nel frattempo, questo farmaco salvavita continua a essere utilizzato regolarmente e legalmente in diversi altri Paesi europei, come Regno Unito e Paesi Bassi, dove i gatti affetti da FIP possono finalmente ricevere cure efficaci e sicure. In Italia, invece, i proprietari di gatti malati devono ancora affrontare un lungo e difficile percorso per procurarsi il GS-441524, spesso ricorrendo a canali non ufficiali che comportano rischi legali e sanitari.
La speranza è che le istituzioni italiane comprendano finalmente l’urgenza di colmare questo grave vuoto terapeutico e si impegnino concretamente per garantire un accesso rapido e sicuro a questa cura.
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Ogni giorno di ritardo, purtroppo, può significare la perdita di una vita amata, e per tanti animali affetti da FIP, il tempo è una risorsa che non può più essere sprecata.