Orrore senza fine: in Giappone sono stati rinvenuti i cadaveri di 100 gatti morti in casa di un animalista del posto.

Una scoperta agghiacciante è stata fatta dalla polizia giapponese e lo shock deve essere stato ancora maggiore quando si è capito che si trattava della casa di una sedicente animalista. Eppure proprio chi dovrebbe ‘insegnare’ agli altri l’amore e il rispetto per gli animali deteneva in casa centinaia di cadaveri: in quella che è stata definita (a ragione) la ‘casa degli orrori’, un’animalista aveva 100 gatti morti, rinvenuti tra rifiuti ed escrementi di ogni genere.
Animalista aveva in casa 100 gatti morti: la scoperta sconvolgente della polizia locale
Sarà stato il cattivo odore avvertito dai vicini o qualche tipica ‘soffiata’ degli abitanti del posto che ha condotto la polizia in casa di un’animalista, volontaria di un’associazione per la protezione degli animali di Kumamoto, la Animal Assist Senju. Ed è in questa abitazione, situata nel Giappone sudoccidentale, che gli agenti si sono trovati faccia a faccia con uno scenario terrificante.

Infatti coloro che si sono recati sul posto hanno definito lo scenario ‘traboccante di feci e urina’: qui sono stati rinvenuti i cadaveri di almeno 100 felini morti, sepolti sotto una spessa coltre di immondizia. L’odore della putrefazione dei corpi e quella dei rifiuti si mescolavano, superando le mura dell’abitazione degli orrori. La prima segnalazione è avvenuta perché si era sparsa la voce della morte di un gatto affidato dai membri dell’associazione all’animalista che deteneva altri corpi di felini defunti.
Animalista aveva in casa 100 gatti morti: l’Associazione si dichiara ‘estranea’ ai fatti
L’Associazione, di cui faceva parte la donna colpevole del misfatto, si è completamente dissociata dall’accaduto, dichiarandosi ‘estranei ai fatti’ e riversando tutta la responsabilità dell’atroce gesto sull’unica vera imputata. Ciononostante l’Animal Assist Senju non ha fatto mancare le sue scuse personali per l’accaduto, immaginando il dolore e il terrore provato dai felini prima di morire.

Tra i corpi dei loro simili, sono stati rinvenuti 12 gatti ancora vivi, sebbene in pessime condizioni igienico-sanitarie e in uno stato fisico problematico: sul loro corpo erano evidenti i segni dei maltrattamenti subiti. Chi lo ha trovato lo ha descritto come ‘non riconoscibile… alcune zone della pelle erano scorticate e le stesse zampe imbrattate di feci e urina’.
Scopri le altre notizie selezionate per te:
- Manifesto funebre per la morte del loro gatto: il Comune non lo permette
- Disperata per la morte accidentale del suo gatto lo fa cremare, dopo 2 giorni lui torna a casa
- C’è un gatto gigante in città: l’evento surreale immortalato da Andrey Shcherbak
- Ritrova dopo un anno il gatto che credeva morto: non vogliono restituirglielo
Pare che i membri dell’associazione non fossero neppure a conoscenza del fatto che questa donna, sedicente animalista e la cui identità resta tuttora ignota, avesse preso in affidamento un numero così alto di felini, senza informarne i responsabili e, di fatto, senza averne l’autorizzazione. La sua casa è stata definita, a ragione, un vero e proprio ‘cimitero per gatti’, per giunta tenuto in condizioni terrificanti.