Allergia ai gatti, la nuova cura per umani nella ciotola di micio

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By Chiara Burriello

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Una ricerca americana sta testando del cibo per gatti innocuo per i felini, che potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella cura all’allergia ai gatti di cui soffrono gli umani.

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Allergia ai gatti, probabile cura nel cibo (Foto Pixabay)

Ci sono tantissimi amanti dei gatti sparsi in tutto il mondo che non hanno la possibilità di coccolare il loro amico felino quanto vorrebbero, a causa di una fastidiosa allergia ai gatti per la quale non c’è ancora una cura definitiva. Non bisogna però perdere le speranze, visto che gli scienziati sono continuamente impegnati nel loro lavoro di ricerca per provare a risolvere un problema molto diffuso nella popolazione mondiale.

Ad oggi, chi soffre di allergia al pelo di gatto è costretto a rinunciare ad adottare un felino domestico o, in alternativa, a sottoporsi a continue cure a base di antistaminici: ma siamo davvero sicuri che non esistano altri modi per risolvere il problema e aiutare gattari e gattare allergici di tutto il mondo a vivere in tutta serenità il loro amore per gli amici a quattro zampe?

In questo articolo troverete le principali soluzioni proposte dagli scienziati come cura all’allergia ai gatti con un approfondimento sulle ultime scoperte riguardanti una terapia sotto forma di cibo per i nostri amici felini.

Allergia ai gatti: la cura potrebbe essere più vicina del previsto

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Allergia al pelo di gatto (Foto iStock)

Ci sarebbero nuove opzioni dietro l’angolo per i proprietari allergici dei gatti di tutto il mondo: le nuove tecnologie basate sugli studi della genetica potrebbero portare alla formulazione di uno speciale cibo per gatti in grado di eliminare gli allergeni più diffusi nei nostri amici felini domestici, causa di innumerevoli starnuti per un numero davvero considerevole di adulti e bambini a livello mondiale.

L’allergene prodotto dai gatti è una proteina nota come Fel d1. Incredibilmente piccolo e leggero, risulta essere facilmente trasportabile nell’aria: per questo motivo, è facile che si depositi su tessuti e superfici di ogni genere, causando attacchi di allergia anche in assenza di un gatto nel luogo in questione. Tutti i gatti producono Fel d1, anche se in quantità differente: per questo motivo, non esiste un gatto totalmente anallergenico, anche se alcune razze feline sono più adatte a chi soffre di allergia rispetto ad altre.

Trattamenti disponibili contro l’allergia al pelo di gatto

Ad oggi, non è perfettamente chiaro quale sia la funzione specifica della proteina Fel d1 nell’organismo dei gatti, ma ci sono alcune caratteristiche dell’allergene che sono già note al mondo della ricerca scientifica: ad esempio, che è collegata agli ormoni maschili, tanto da essere maggiormente presente negli esemplari di gatti maschi non sterilizzati.

Le scarse informazioni disponibili sull’allergene e sulla sua funzione rendono difficile ancora oggi l’identificazione di una cura definitiva, tuttavia al momento siamo in grado di affrontare i sintomi di allergia ai gatti con una terapia di desensibilizzazione (o immunoterapia) a base di farmaci antistaminici che tuttavia non curano la causa scatenante, ossia l’allergia vera e propria.

Ma è possibile migliorare l’attuale immunoterapia? Secondo gli scienziati sì, ed è proprio per questo che i ricercatori stanno lavorando per conoscere meglio l’allergene specifico prodotto dai gatti e per studiare le reazioni del sistema immunitario umano all’interazione con esso.

Si può curare l’allergia con il cibo per gatti?

il gatto vi fissa
Studio scientifico su una cura per l’allergia ai gatti (foto iStock)

La maggior concentrazione di Fel d1 si trova nella saliva del gatto, per cui un gruppo di ricercatori di Nestlé Purina sta testando un particolare cibo per gatti contenente un anticorpo specifico che si lega alla proteina della saliva di micio mentre quest’ultimo mangia. L’anticorpo è in grado di “mascherare” l’allergene, rendendolo irriconoscibile per il sistema immunitario umano: ovviamente, non è in grado di incidere direttamente sulla produzione di Fel d1 di micio.

L’immunologo Ebenezer Satyaraj, a capo della squadra di scienziati che sta portando avanti la ricerca, ha infatti dichiarato che l’intero studio si basa su una convinzione ben precisa: “Non volevamo interrompere la produzione di Fel d1, perché al momento non è chiaro quale ruolo abbia nel gatto”.

Ad oggi, il cibo speciale antiallergico è stato sperimentato su 105 gatti per un periodo di 10 settimane e i risultati sono decisamente incoraggianti: l’alimento è in grado di ridurre la quantità di allergene attivo sul pelo dei gatti di circa la metà, una diminuzione sufficiente a dare sollievo a chi soffre di allergia ai gatti di livello da lieve a moderato. Nulla da fare, al momento, per chi soffre di allergie gravi o asma: l’organismo non sarebbe in grado di tollerare alcuna quantità di Fel d1 senza scatenare dei sintomi.

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Chiara Burriello, 28-02-2020

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