Dopo 28 anni in gabbia, vede il cielo per la prima volta: l’espressione dello scimpanzé

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By Elisabetta Guglielmi

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Lo sguardo pieno di stupore della scimpanzé commuove il mondo: libera dopo 28 anni in gabbia, Vanilla vede per la prima volta in vita sua il cielo.

vanilla cielo scimpanzé stupore
Lo sguardo pieno di stupire della scimpanzé (Screenshot video TikTok – cbs news – amoreaquattrozampe.it)

 

Sguardo emozionato e stupito rivolto verso l’alto; bocca aperta in un’espressione di incredibile meraviglia. Questa la reazione di una scimpanzé alla vista del cielo per la prima volta nella sua vita. Vanilla, così si chiama la scimpanzé, è nata in cattività in un laboratorio di ricerca biomedica specializzato negli esperimenti sugli animali ed è vissuta per ventotto anni chiusa in una piccolissima gabbia. Salvata e portata a un santuario per animali, non ha potuto trattenere lo stupore e la gioia di fronte alla vista dello sconfinato azzurro del cielo sopra alla sua testa.

Lo sguardo pieno di stupore di fronte al cielo della scimpanzé Vanilla, libera dopo ventotto anni

La triste storia di questo esemplare femmina di scimpanzé di nome Vanilla, che dopo quasi tre decenni di vita, solo la scorsa settimana ha visto per la prima volta il cielo, è raccontata in un video condiviso sui social network e in particolare sul profilo TikTok di CBS News (all’account social @cbs news).

vanilla sguardo stupito cielo
Lo sguardo pieno di stupire della scimpanzé che vede il cielo (Screenshot video TikTok – cbs news – amoreaquattrozampe.it)

 

Così si legge in una breve didascalia posta a corredo delle immagini: «chimp kept inside her whole life in awe at seeing the sky» (tradotto in italiano «scimpanzé tenuto rinchiusa per tutta la sua vita si è mostrata in soggezione nel vedere il cielo»). Nel titoletto al video condiviso su TikTok viene spiegato: «This 28-year-old chimp was in absolute awe when she went outside and saw the sky for the first time ever. She had survived a research lab in New York, where animals were kept in small cages» (tradotto in italiano «Questa scimpanzé di 28 anni era assolutamente sbalordita quando uscì e vide il cielo per la prima volta in assoluto. Era sopravvissuta a un laboratorio di ricerca a New York, dove gli animali erano tenuti in piccole gabbie»).

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La scimpanzé Vanilla continua a girarsi per guardare il cielo (Screenshot video TikTok – cbs news – amoreaquattrozampe.it)

 

Al timore iniziale provato da Vanilla di fronte all’idea di uscire dalla gabbia, sono seguiti la gioia e infine l’immensa sorpresa alla vista del cielo. Come spiega Dan Mathews, direttore degli eventi e progetti speciali del santuario in cui Vanilla è ora stata ospitata, il Save the Chimps di Fort Pierce in Florida, la scimpanzé «è chiaramente euforica per aver trovato improvvisamente la libertà dopo ventotto anni passati nelle gabbie dei laboratori». Vanilla è nata nel 1995 e cresciuta in un Laboratorio di medicina sperimentale e chirurgia nei primati (LEMSIP), situato a Tuxedo nello stato di New York; così racconta Dan Mathews: Vanilla «è nata in cattività nel 1995 ed è stata subito separata dalla madre perché l’istinto materno avrebbe reso difficili gli esperimenti su di lei. Nel centro gli scimpanzé guardano la tv tutto il giorno e non vedono mai la luce del sole».

@cbsnewsThis 28-year-old chimp was in absolute awe when she went outside and saw the sky for the first time ever. She had survived a research lab in New York, where animals were kept in small cages.♬ original sound – cbsnews

@news.com.au Vanilla is a survivor of a medical research lab, and has spent 28 years in cages 🥹 #chimpanzee #viral #fyp ♬ Epic Music(863502) – Draganov89

Nel laboratorio di ricerca biomedica a New York Vanilla era tenuta, come i suoi simili, all’interno di minuscole gabbie per volatili sospese da terra. Salvata e trasferita prima in California, Vanilla è alla fine arrivata al Save the Chimps di Fort Pierce in Florida. Il laboratorio in cui è nata fino ai primi anni Duemila era specializzato nella ricerca sull’HIV e sull’epatite; Dan Mathews racconta che «Vanilla è stata una delle ultime che avrebbero potuto essere testate. I ricercatori prelevavano loro il sangue e facevano biopsie. Hanno infettato gli scimpanzé con varie malattie, ma non so se Vanilla sia stata mai infettata». Come si legge in una pubblicazione dell’USA Today, nel 2015 la ricerca medica sugli scimpanzé è diventata illegale e le strutture di ricerca sono state chiuse mentre gli animali sono stati trasferiti in diversi santuari.

Arrivata in Florida, Vanilla è stata accolta dal maschio alfa Dwight, che l’ha rassicurata e convinta a uscire. Dopo essersi abbracciati, i due animali hanno condiviso insieme l’emozione di sentirsi finalmente liberi. Così ha raccontato Dan Mathews: «All’inizio Vanilla non voleva neanche uscire, poi ci ha pensato Dwight a persuaderla e l’ha accolta a braccia aperte: è stata anche la prima volta che si è trovata all’aperto con più di tre metri di recinzione attorno a lei su tutti i lati. Ora che ha provato che cosa vuol dire stare all’aperto, difficilmente la si vede tornare dentro. Passa il suo tempo a prendere il sole». La scimpanzé trascorrere ora la sua vita all’aperto nel santuario insieme ad altri diciotto primati. Purtroppo non può essere reinserita in natura, ma lo staff della struttura le garantirà la maggiore tranquillità possibile.

Gli scimpanzé comuni (noti secondo la classificazione tassonomica di Blumenbach del 1775 con il nome di Pan troglodytes) sono primati appartenenti alla famiglia degli ominidi e al genere Pan. Insieme al bonobo, gli scimpanzé sono la specie viventi evolutivamente più affine all’Homo sapiens tanto che secondo alcuni scienziati dovrebbero essere riclassificate nel genere Homo. Scimmie antropomorfe, gli scimpanzé condividono circa il 94% del loro DNA con gli esseri umani. Vedere le immagini di Vanilla che abbraccia i suoi amici e rivolge uno sguardo emozionato al cielo ricorda ancora una volta l’incredibile somiglianza che esiste tra gli esseri umani e le scimmie e, allo stesso tempo, fa comprendere quanto possa essere sbagliato tenere reclusi all’interno di gabbie o giardini zoologici questi meravigliosi animali. (di Elisabetta Guglielmi)

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