La storia vera del cane senza nome è stata documentata da un commovente scatto tra le macerie mentre attende il ritorno del suo padrone dopo il terremoto.
Il gravoso terremoto che ha colpito l’Afghanistan lo scorso 22 giugno con magnitudo 6.1, causando almeno 1000 vittime e il doppio dei feriti, continuando a lasciare la popolazione in costante stato d’allarme per le numerose scosse che si ripetono sul territorio a partire da quella data, denota uno stato di calamità impellente. Gli abitanti si trovano in crescente difficoltà tentando nel quotidiano di far fronte ai disastrosi danni subiti. Alla stringente documentazione di tale notizia, in attuale aggiornamento, si lega la testimonianza di una ragazza che ha condiviso più recentemente, sul suo profilo Twitter, uno scatto che é divenuto virale in poche ore. L’immagine, propagatasi con risonanza mondiale in rete, rappresenta l’inizio del racconto di un cane senza nome che continua a tornare sul luogo del disastro ogni giorno portando con sé una commovente speranza.
Il cane senza nome che aspetta il suo padrone tra le macerie
La storia del cagnolino, sopravvissuto al terremoto e che sembra ricordare, per la sua attitudine, il film dedicato al protagonista realmente esistito Hachiko con la co-partecipazione nel 2009 dell’attore Richard Gere, ha immediatamente colpito l’attenzione di una ragazza che si trovava nel ristretto di Gayan fortemente colpito dalla scossa con il fine di dare una viva testimonianza di quanto stesse accadendo a pochi giorni dal terremoto.
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Lo scatto, assieme a tantissime altre immagini di distruzione e desolazione pubblicate dalla giovane con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, ha intensamente commosso gli utenti della rete.
Il cane senza nome, così etichettato per la mancanza di effettivi indizi che potrebbero ricondurre alla sua identità prima del disastro, e stando almeno alla testimonianza della ragazza, sarebbe riuscito a fuggire in tempo dal disastro ambientale riuscendo a salvarsi la vita. L’esemplare, però, ha poi fatto ritorno nel luogo da cui era scappato ritrovando davanti ai suoi occhi uno scenario apocalittico.
Il cagnolino ha dovuto constatare di come la sua abitazione, precedentemente situata nel piccolo villaggio di Slashah, sia stata completamente distrutta dalla potente scossa e di come la sua famiglia potrebbe non esistere più. Nonostante questa possa essere più che una certezza il cagnolino continua a tornare ogni giorno nei pressi della sua vecchia casa, sperando di incontrare nuovamente la sua famiglia.
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La tristezza, come scrive la giovane, è manifesta sul suo volto. Ad oggi alcuni vicini, che sembravano conoscerlo già da prima, hanno deciso di non arrestare la sua speranza ma al contempo di prendersi cura di lui nutrendolo e facendo dunque le veci della sua famiglia distrutta. (Giada Ciliberto)