Conversazioni con gli animali: gli ultimi esperimenti con l’intelligenza artificiale

Le conversazioni con i gli animali potrebbero non essere più le stesse: pro e contro degli ultimi esperimenti con l’intelligenza artificiale.

Ritratto di un animale domestico seduto sulla scrivania
Cane al pc con IA (Pixabay ZooMelodi – Amoreaquattrozampe.it)

Uno degli ultimi progetti inaugurati grazie al contributo dell’intelligenza artificiale pare sia appena riuscito a divincolarsi dall’ormai comune obiettivo di intrattenere sempre più utenti in rete. Questo nuovo approccio, oltre a coinvolgere gli utenti in maniera attiva, sarebbe in grado di raggiungere un obiettivo molto più importante. Ossia quello di poter garantire la sopravvivenza di molte specie animali. Alla base di questo progetto – intitolato “OceanChat” – vi sarebbero innanzitutto due aspetti fondamentali: le conversazioni e la sensibilizzazione.

Ultimi esperimenti con l’intelligenza artificiale per gli animali: i pro e i contro di queste ” conversazioni “

Se nel 2024 si andava alla ricerca del Dottor Dolittle anche nella realtà, gli studi portati a termine nel 2025 sull’intelligenza artificiale avrebbero lasciato emergere quali sarebbero i pro e i contro di quest’ultima possibilità nell’interazione tra l’Uomo, la tecnologia e gli animali domestici.

Uomo alla scrivania digita i tasti del computer
Tastiera del pc (Pixabay pompi – Amoreaquattrozampe.it)

Se è vero che ad oggi l’intelligenza artificiale può aiutarci a comprendere – in alcuni casi – i nostri amici animali, utilizzando – ad esempio – una lunga serie di applicazioni che ci permettono di accedere nell’immediato a indicazioni indispensabili su quale sia il centro veterinario più vicino a noi in caso di emergenza in atto oppure di consultare nell’immediato una lista dei principali sintomi di uno specifico malessere, il servizio “OceanChat” permetterebbe agli utenti di far inconsciamente parte un’interessante opera di sensibilizzazione sulla sopravvivenza delle specie.

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Grazie al progetto di “OceanChat” gli utenti hanno la possibilità di rivolgere le loro osservazioni o le loro perplessità a dei chatbot dalle sembianze e dalle abitudini di specie acquatiche come un cavalluccio marino oppure un beluga.

Decodificare il linguaggio degli animali con l’IA: entra in gioco l’empatia

Quando gli utenti interagiscono con queste specie animali utilizzando “OceanChat” vengono costantemente invitati a pensare o a compiere scelte in favore della sostenibilità e di abitudini che contemplano il profondo rispetto degli habitat marini.

Cane di piccola taglia con la testa sulla tastiera del pc
Cane al computer (Pixabay MarlyneArt – Amoreaquattrozampe.it)

In questo modo, spiegano gli esperti di IA e sostenibilità ambientale, gli utenti avrebbero la possibilità di immedesimarsi con gli animali dalla “voce” antropomorfa e di ritrovarsi a essere, grazie a quest’interazione, parte integrante di un propositivo circuito di sensibilizzazione adatto a tutte le età.

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