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Cucciolo muore per un boccone pieno di veleno e lamette da barba

E stato avvelenato con un boccone pieno di veleno e lamette da barba, il colpevole è ancora  ignoto  ma il cucciolo di 7 mesi  che ha ingerito il boccone è morto tra atroci sofferenze e lancinanti  dolori.

Cucciolo di pastore svizzero

E successa a Riva del Garda la vicenda che ha visto coinvolto un piccolo cucciolo di 7 mesi di pastore svizzero che mentre era a passeggio, deve aver ingerito un boccone avvelenato con le lamette che ne ha provocato atroci sofferenze, e la morte prematura.

Nonostante si stiano svolgendo delle accurate indagini non è ancora chiaro dove il cane abbia mangiato il boccone avvelenato.

La polizia locale Alto Garda e Ledro ha avviato delle accurate indagini per trovare il responsabile dell’avvelenamento, e raccomanda a tutti i cittadini di tenere gli occhi aperti sopratutto quando  si passeggia con il cane.

Nel caso in cui vedessero qualcosa di sospetto i cittadini sono infatti invitati a contattare immediatamente le autorità chiamando  un numero adibito all’avvistamento di bocconi sospetti  per l’avvelenamenti di animali.

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Pastore svizzero (foto repertorio)

Si stanno vagliando varie ipotesi sul luogo in cui il povero cucciolo di 7 mesi avrebbe potuto ingerire il boccone avvelenato, la più probabile è quella del parco delle case Itea in piazza Contini, il parco si trova nei pressi della piscina comunale e il cane nella giornata in cui è morto era stato portato li per la passeggiatina quotidiana.

Dalla autopsia svolta sul cadavere del pastore svizzero è stato mostrato dai veterinari come non solo il veleno ma anche le lamette inserite nel boccone siano state decisive per la morte del cucciolo che ha sofferto enormemente.

Sono state svolte svariate analisi sul corpo esanime del cucciolo, i risultati degli accertamenti di laboratorio sono in corso all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Trento.

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Cucciolo Pastore svizzero (foto repertorio )

Sulla gazzetta ufficiale  del Ministero della Salute si legge un’ordinanza che dovrebbe regolare questi atti disumani:

Considerato il persistere di numerosi episodi, accertati da
approfondimenti diagnostici eseguiti dagli Istituti zooprofilattici
sperimentali territorialmente competenti, relativi ad avvelenamenti e uccisioni di animali domestici e selvatici a causa di esche o bocconi avvelenati, accidentalmente o intenzionalmente disseminati nell’ambiente“.

Si Ordina che: ” Ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell’incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente, è vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce.

“Sono vietati, altresì, la detenzione, l’utilizzo e l’abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che lo ingerisce”.

Ricordiamo sempre che la legge condanna sia l’abbandono di animali sia  il maltrattamento.

Il reato è previsto dall’art. 544 del codice penale e recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro”.

La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”

L.L.

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Loriana Lionetti

Loriana Lionetti nasce a Anzio nella provincia di Roma nel 1989 consegue gli studi come perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Dopo gli studi si concentra su le sue due più grandi passioni: La scrittura e gli animali. E’ infatti la fiera mamma adottiva di 3 cani 2 gatti un drago barbuto e un Ara Ararauna. Con gli anni la sua curiosità l’ha portata ad informarsi e prodigarsi sempre di più per gli animali e per l'ambiente e nell'informazione e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista presso l'ordine dei giornalisti del Lazio . Lavorare per amore a quattro zampe gli ha permesso quindi di poter combinare il suo lavoro con le sue passioni.

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