Due elefanti vengono salvati dal mare prima che sia troppo tardi: l’aiuto dell’intera popolazione li mette la sicuro e ridà loro una speranza. Ma dietro questo salvataggio c’è una problematica molto seria che deve essere affrontato ed elencata!
Oggigiorno la collaborazione è tutto. Senza di essa, e lo abbiamo visto anche in tempi pandemici (che non sono di certo finiti), non si va da nessuna parte. Abbiamo bisogno, con le dovute strutture e attrezzatura, di aiutarci l’uno con l’altra, come se agissimo, tutti, verso uno scopo comune. È il tanto “borbottato” progresso, che trova la sua realizzazione verso azioni comuni. Azioni dove rientrano anche i nostri amici a quattro zampe. Quando diciamo che se ci si salva tutti, lo si fa insieme, dentro ci sono anche loro. Un concetto che trova testimonianza in un video che, negli ultimi giorni, ha fatto il giro del web. Due elefanti vengono messi in salvo dalle onde del mare. Per loro poteva finire davvero male. Ma l’intera popolazione si mette in moto e dà il proprio contributo. Dietro questo salvataggio, ahinoi, si cela un altro grave problema.
Gli elefanti vengono salvati: ma cosa ci facevano in quel preciso istante tra le onde del mare stesso?
Alcuni episodi, di vita quotidiana, celano altri problemi, tenuti nascosti finché non accade il fattaccio. E il salvataggio di questi due elefanti, cela un altro grosso problema che deve essere affrontato, e appunto raccontato, al più presto. Prima che si possa scatenare una vera e propria catastrofe.
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Il salvataggio, messo in atto da un’intera popolazione più l’intervento delle autorità competenti, è avvenuto sulle spiagge del Bangladesh. I due pachidermi arrivano dalle foreste, sempre meno estese, tra il Sud della nazione poc’anzi citata e il Myanmar Occidentale.
Gli elefanti asiatici sono, sempre di più, in via d’estinzione. E questi processi migratori portano anche allo smarrimento completo. Avete capito bene: degli animali che, a un certo punto della loro vita, non sanno più dove andare. E si perdono. Se è vero che il salvataggio è un atto d’amore, quello della perdita del proprio habitat non lo è affatto.
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Col tempo, noi esseri umani abbiamo industrializzato troppe parti del mondo, anche con degli allevamenti intensivi, che hanno colpito il mondo animale più di ogni cosa. Se è vero che il video può strappare ancora qualche lacrima di commozione, dobbiamo anche vedere l’altra parte della medaglia: e cioè, da cosa derivano questi processi migratori così strazianti. La risposta è già stata data nelle parole poc’anzi riportate.
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