Esche e bocconi letali: nuova denuncia in Valdarno – FOTO

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By Gabriele

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(Facebook)

Bocconi avvelenati e altre esche letali preparate con cura da individui insospettabili. Si tratta, purtroppo, di una pratica sempre più diffusa. Una delle ultime segnalazioni, nei giorni scorsi, arrivava da Lampedusa. Dal Basso Salento è arrivata nelle scorse ore la denuncia di una lettrice, che sul suo profilo Facebook posta la foto di un povero randagio, una cagnetta, ritrovata priva di vita. “Contenti? Ora non sporcherà più i marciapiedi di nessuno…”, scrive commentando la terribile immagine.

Sempre nelle scorse ore, è emerso l’allarme dell’Enpa Valdarno. Siamo a San Giovanni Valdarno. Qui, nei giardini che costeggiano via Fosse Ardeatine e piazza Salvo d’Acquisto nel quartiere Oltrarno sono state trovate spugne fritte con all’interno dei chiodi. Successivamente, altre esche avvelenate o con chiodi sono state trovate in altri punti della cittadina. L’Enpa lancia un invito: “Prestate attenzione e denunciate comunque ai carabinieri il tutto”.

Quindi un altro aggiornamento: “Ieri alle ore 13 circa sono state rinvenute Oltrarno a San Giovanni Valdarno altre esche nella zona via Sante Tani incrocio via Barducci. La polizia municipale è subito intervenuta prelevando il materiale e portandolo alla Asl per le opportune analisi all’Istituto Zooprofilattico di Arezzo. Si tratta delle solite salsicce farcite da interiora con granelli rossi”. L’Enpa sottolinea che queste esche sono un pericolo anche per i bambini.

Le reazioni all’accaduto

In tanti hanno commentato quanto accaduto: “Purtroppo chi compie queste azioni sta bene attento a non essere visto, perché è nella natura intrinseca di queste persone essere vigliacchi”, denuncia un utente. E prosegue: “Vigliacchi sono nati, vigliacchi restano e vigliacchi moriranno”. Qualcun altro si chiede: “Ma le persone non sanno che fare del male?”.

C’è poi chi sottolinea i gravi rischi derivanti da comportamenti di questo tipo: “Dobbiamo aspettare che un nostro peloso ci rimetta la pelle? O anche un bambino, prima di fare qualcosa?”. Le immagini pubblicate sulla pagina Facebook di Enpa Valdarno sono divenute virali. La prima denuncia di ritrovamento di esche e spugne con veleni e trappole è stata fatta lo scorso 31 gennaio. Successivamente, quel post è stato condiviso in bacheca centinaia di volte. Bisogna prestare attenzione e denunciare, quindi, perché il rischio è esteso a tutta Italia.

GM

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