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Anziano esemplare di tartaruga gettato nella spazzatura, lo ritrovano così: FOTO

Ritrovano l’anziano esemplare di tartaruga dopo essere stato gettato nella spazzatura come un rifiuto per la sua disabilità.

Tartaruga salvata tra i rifiuti (Facebook Carolina Waterfowl Rescue – Amoreaquattrozampe.it)

Uno sconcertate ritrovamento è avvenuto tra rifiuti nei giorni scorsi. Era il 19 marzo quando un centro di recupero per animali ha diramato la notizia del salvataggio di una “nonna ruga” dalle speciali caratteristiche. L’anziano esemplare sarebbe stato gettato tra i rifiuti, in un cassonetto della spazzatura, per le sue condizioni di disabilità e anzianità.

Anziano esemplare di tartaruga gettato nella spazzatura, lo ritrovano così: FOTO

Ruga giunge in buone mani (Facebook Carolina Waterfowl Rescue – Amoreaquattrozampe.it)

Durante l’operazione di salvataggio messa appunto dall’équipe di volontari della “Carolina Waterfowl Rescue”, si sarebbe rilevata ogni tipologia di accortezza necessaria alla specie di rettile ritrovata nel bidone dei rifiuti. Amante dell’acqua, ma in una condizione di disabilità, l’esemplare era visibilmente disidratato per via della sua brutale collocazione che le sarebbe potuta costare la vita.

Esistono – in natura – alcune piante velenose per le tartarughe, e – in particolare modo – per le tartarughe abituate a vivere a terra. Eccovi una lista recentemente aggiornata su quali sono le specie di flora pericolosa a cui dover fare attenzione se ospitate o accudite un simile esemplare.

La disabilità dell’anziana tartaruga è stata accertata dai veterinari quando hanno scoperto, nella conformazione fisica dell’esemplare, un’anomalia. Ovvero: la tartaruga non aveva più due delle sue zampette e perciò i suoi movimenti sarebbero stati – fino a quel momento – altamente limitati.

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Dolce e gentile“, definita così da tutti coloro che hanno dedico di prendersi attivamente cura di lei, la ruga “sepolta dai rifiuti” è stata tratta in salvo e si trova ora in buone mani e nella ricreazione adatta del suo habitat naturale. “Ama nuotare nella sua vasca“, hanno aggiunto i volontari.

C’è davvero da preoccuparsi quando una tartaruga smette di mangiare dopo il letargo? In un esauriente articolo abbiamo tentato di sviscerare l’argomento mettendo in luce quali siano i principali segnali da non sottovalutare qualora un episodio del genere si verifichi sotto i nostri occhi.

Casa speciale necessaria per una tartaruga con esigenze speciali“, recita – ancora – il post condiviso su Facebook dall’organizzazione no-profit. Al grande sostegno dimostrato da parte degli utenti, che hanno risposto all’annuncio in centinaia lasciando che la pubblicazione venisse più volte condivisa in rete, si è aggiunto un ulteriore intervento esterno in favore della ruga.

Alla solidarietà degli utenti si è unito, dunque, il ricavo di una raccolta fondi indetta per salvaguardare le condizioni di salute e il futuro del meraviglioso e resiliente esemplare. “Che bella nonnina“, ha commentato affettuosamente un ultimo utente: “spero che trovi una casa perfetta per sempre!“.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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