Avevano provato a eliminarlo ma lui è tornato a vivere: il giaguaro salvato nel Rio Negro è tornato libero.

Si è conclusa nel modo migliore una storia che sembrava senza speranza: quando infatti il felino era stato trovato, nessuno avrebbe potuto scommettere sulla sua vita. Ma ora le cose sono cambiate e in meglio: il giaguaro salvato nel Rio Negro è tornato libero e può ricongiungersi al suo habitat naturale. Una notizia che in tanti attendevano perché preoccupati sulla sua sorte, il lieto fine che tutti si auguravano.
Giaguaro salvato nel Rio Negro libero: la sua storia atroce
Quando hanno scoperto che era stato colpito da decine e decine di proiettili (36 per la precisione) non pensavano ce l’avrebbe mai fatta a sopravvivere, ma la sua voglia di vivere era ben chiara a tutti. Nonostante fosse stato colpito, questo eroico felino aveva nuotato per ore ma era riuscito ad avvistare ed avvicinarsi a una barca di salvataggio.

L’ultimo sforzo era stato quello di ‘aggrapparsi’ letteralmente, con le zampe, ad una sorta di cuscino che gli avevano fornito i suoi soccorritori: era salvo finalmente, era riuscito a sfuggire ai bracconieri ma per lui non era ancora finita. Era ormai alla deriva sulla riva del Rio Negro, stanco ed esausto non solo per la lunga nuotata ma anche per i colpi ricevuti.
Una volta soccorso, era stato portato a Manaus, allo Zoologico do Tropical Hotel, per essere curato e gli avevano fatto indossare un collare per monitorarlo. sarà il primo caso di giaguaro, animale-simbolo della foresta amazzonica, monitorato con un simile strumento.
Il salvataggio della Polizia brasiliana
I poliziotti in servizio hanno visto questo esemplare di giaguaro di circa 3-4 anni per 54 kg e, per far sì che potesse attaccarsi alla barca, gli hanno lanciato una sorta di cuscino piatto che gli ha fatto da ancora. E proprio quel cuscino rappresentava la sua salvezza dopo ore a nuotare per sfuggire all’attacco dei bracconieri, che gli avevano sparato contro e che erano riusciti a colpirlo con ben 36 proiettili di piombo.
Dopo il salvataggio avvenuto il 1 ottobre, si è ripreso non solo fisicamente ma anche i suoi istinti selvaggi e violenti sembrano essere scampati al trauma subito: la forza di questo animale ha strabiliato anche il biologo Nonato Amaral che lo ha in cura. Dal 4 ottobre ha iniziato ad alimentarsi da solo ed è stato quello il primo, grande traguardo; l’occhio lesionato, il dente spezzato e le ferite riportate sono state curate con successo.
Giaguaro salvato nel Rio Negro libero: sarà preservato a vita
Quando si sarà completamente rimesso in sesto potrà finalmente tornare nel suo mondo, quello selvaggio, pieno di pericoli e insidie, ma non sarà solo: infatti il collare che gli è stato fatto indossare, donato dall’Istituto Onça Pintada e del valore di circa 3500 euro, consentirà ai supervisori di non perderlo mai di vista e di intervenire qualora ce ne fosse bisogno.

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Il ritorno al suo habitat sarà dunque in sicurezza per un esemplare già troppo colpito dalla crudele mano umana: come si sta tentando di salvare i rinoceronti con la radioattività nell’anti bracconaggio, così si cercherà di far fronte a questo immane problema che affligge anche l’Amazzonia.