Oipa diffonde il numero della banca dati dei cani con il microchip in Italia

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By Loriana Lionetti

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Sempre più cani sono stati microchippati in Italia, un risultato  che ha portato l’Oipa a diffondere i numeri dei dati della banca del ministero della salute.

Oipa diffonde il numero della banca dati dei cani con il microchip in Italia (Foto Pixabay)
Oipa diffonde il numero della banca dati dei cani con il microchip in Italia (Foto Pixabay)

Con il maggior numero di animali microchippati la regione Lombardia si porta a casa il primo posto seguita Veneto, Emilia, Piemonte, Lazio e Campania.

I numeri fanno ben sperare e da tempo infatti l‘Oipa chiede che venga introdotto l’obbligo di microchip anche per gatti e furetti. Il microchip è infatti un’ottimo strumento per tentare di contrastare la piaga del randagismo.

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Le regioni con più animali con il microchip secondo Oipa

Oipa diffonde il numero della banca dati dei cani con il microchip in Italia (Foto OIPA)
Oipa diffonde il numero della banca dati dei cani con il microchip in Italia (Foto OIPA)

A quanto riportato in un comunicato di Oipa sarebbero ” 14.168.279 gli animali microchippati in Italia. Al 4 febbraio 2022 risultano iscritti nelle Anagrafi regionali degli animali d’affezione 13.209.745 cani, 956.308 gatti e 2.226 furetti”. A renderlo noto è stata proprio l’Organizzazione internazionale protezione animali che ha estratto i numeri dalla banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione gestita dal Ministero della Salute, che viene costantemente aggiornata mensilmente dalle regioni e dalle provincie.

Se bene il numero di cani sia  elevato e faccia ben sperare  dato l’obbligo, a preoccupare sarebbe ancora il basso numero dei gatti microchippati e dei furetti , anche se quest’ultimi sono diffusi in modo più ridotto nelle case Italiane come animali d’affezione. Attualmente ne per i gatti ne tanto meno per i furetti esiste un obbligo per i proprietari di iscrivere i propri cuccioli alle anagrafi territoriali per entrambe le specie , ma solo per i cani.

In una comunicato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto ha infatti stato asserto: “L’obbligo del microchip per i cani è un efficace metodo di lotta al randagismo sia per identificare i cani presenti sul territorio, sia per riportare in famiglia animali smarriti. Stessa funzione potrebbe avere per gatti e furetti”.

“In Italia, la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (legge n.282/91) ha reso obbligatoria l’iscrizione di ogni cane all’anagrafe regionale, sia esso di proprietà privata o randagio, e questo è un chiaro ostacolo all’abbandono di un cane adottato da un canile. Perché non introdurre l’obbligo anche per gli altri animali d’affezione?.”

Attualmente la regione con più animali microchippati e la Lombardia con un totale di 2.216.862 tra cani gatti e furetti, mentre quella con il minor numero di animali microchippati è la Valle d’Aosta con soli 31.691 iscritti all’anagrafe.

Anche se per i gatti ancora non esiste un obbligo che inciti i proprietari di animali a chippare i felini e ad iscriverli anagrafe nazionale felina, attualmente, per chi volesse far registrare il proprio gatto, può rivolgersi al proprio veterinario che aderisce all’Anf per l’identificazione e la registrazione del gatto o online dove, sul sito gestito dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) i richiedenti potranno volontariamente inserire i dati identificativi del gatto .

Massimo Comparotto presidente dell’Oipa ha infatti concluso il su intervento asserendo “Ci appelliamo a tutte le Regioni affinché con proprie leggi introducano l’obbligo d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione. Sarebbe un ulteriore stretta al fenomeno dell’abbandono e della sovrappopolazione degli animali chiusi in canili e gattili”.

 

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