Roma: 110 Husky salvati dalla loro prigionia (FOTO)

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By Francesca DM

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Alle porte di Roma, le autorità sono dovute intervenire per riuscire a mettere in salvo 110 Husky dalla prigionia alla quale erano sottoposti

Situazione nella quale vivevano i 110 Husky salvati (Screen Facebook)
Situazione nella quale vivevano i 110 Husky salvati (Screen Facebook)

Non riuscire a capire fino dove la negligenza e la cattiveria dell’essere umano può arrivare è davvero un’agghiacciante scoperta. Trattare come mera merce di scambio, affamando, negando acqua, maltrattando e facendo vivere poveri animali in condizioni pietose, è molte orribili cose, e sicuramente non umano.

Sono esseri viventi che meritano rispetto, cure, dedizione e soprattutto amore. Purtroppo questo concetto sembra essere ancora sconosciuto a molti, troppi. Fortunatamente per i nostri amici a quattro zampe, ci sono degli angeli custodi, che li proteggono e li salvano dalla mostruosa vita che orride persone fanno vivere loro.

Angeli custodi dei 110 cani Husky che alle porte di Roma sono stati salvati sono sicuramente i Carabinieri e tutti gli agenti e componenti del team che hanno lavorato con loro.

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110 Husky salvati dalla loro prigionia

Volante Carabinieri (Pixabay)
Volante Carabinieri (Pixabay)

Dopo la conferma tramite denuncia da parte di un’associazione ambientale e animale di Roma, fatta alla Stazione Carabinieri Forestale di Sant’Oreste, Roma, i Carabinieri della Stazione di Ponzano Romano, che già avevano udito lamenti di cani vicino all’abitazione, sono intervenuti.

Da un primo sopralluogo all’esterno del villino in questione, sono stati trovati 82 cani di razza Husky rinchiusi in 16 recinti, troppo piccoli e angusti per poter andare bene per le esigenze di un animale. Volendo poi accertarsi anche delle condizioni all’interno dell’abitazione, dato anche le ridotte misure della struttura, i Carabinieri si sono visti sbarrare la porta dai proprietari che hanno negato l’accesso.

Così le autorità, preoccupate dato le condizioni degli animali all’esterno, hanno avuto, grazie alla Procura del Tribunale di Rieti e del Pubblico Ministero che si è occupato del caso, un decreto di perquisizione. Giunti al loro scopo, di un ulteriore verifica all’intento, sono riusciti a salvare altri 28 cani, sempre in gabbie minuscole, contornati dalle loro feci.

Le condizioni degli animali erano davvero terribili. Non avevano acqua e cibo da troppo tempo, per non parlare della situazione igienica, e date anche le calde temperature di questi giorni, i militari non hanno avuto altra scelta che porre tutto sotto sequestro. Purtroppo, il sospetto di un’allevamento illegale era fondato.

I cani sono stati dati in affidamento così che qualcuno si prenda cura di loro e li faccia rimettere in forze, mentre per i disumani proprietari sono scattate le denunce per “maltrattamento di animale” e “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura“.

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F.D.M

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