La malattia dalla lingua blu che colpisce pecore e bovini, è allarme!

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By Beatrice Masi

Non solo Cani e Gatti

CHE COS’è LA BLUE TONGUE?


La febbre catarrale degli ovini o bluetongue
è una malattia virale delle pecore, che si diffonde attraverso la puntura di insetti. Minuscole zanzare, i culicoidi così piccole da attraversare le normali reti antizanzare, dopo aver succhiato il sangue di animali malati o portatori, sono in grado di trasmettere l’infezione ad altri allevamenti. I venti possono trasportare gli insetti per lunghe distanze, favorendo la diffusione geografica dell’ infezione. La blue tongue non è una zoonosi e pertanto non infetta l’uomo. Non esiste alcun pericolo di
infezione né per contatto né attraverso il consumo del latte e della carne. La malattia è chiamata blue tongue, che significa lingua blu, a causa di uno dei sintomi che può provocare nelle PECORE, la specie colpita più frequentemente.

La malattia inizia con la febbre e uno stato di malessere e deperimento di alcuni soggetti del gregge. Si possono notare segni caratteristici: infiammazioni e ulcere nella bocca e intorno alla bocca; scolo nasale di muco o pus e formazione di croste al musello; gonfiore della testa: le labbra e la lingua possono diventare tumefatte e cianotiche;  zoppie dovute a lesioni all’attaccatura degli unghielli; indebolimento e distacco del vello; emorragie visibili sotto la pelle, soprattutto sul ventre. Ci può essere una certa mortalità, fino al 30%, soprattutto negli agnelli. L’infezione è anche responsabile di malformazione fetali e aborti.

La Blue tongue è una patologia ad andamento tipicamente stagionale, che si manifesta principalmente nel periodo primaverile-estivo, quando si attivano le zanzare.

CHE TRATTAMENTI SI POSSONO USARE?

Non esiste alcuna terapia efficace contro la febbre catarrale degli ovini. I vaccini devono essere controllati per la loro innocuità e utilizzati solo in casi di necessità particolari o per ragioni di polizia veterinaria. Una misura utile è la lotta agli insetti con prodotti di buona efficacia, che devono essere innocui per gli animali e persistenti.

POSSIAMO PERO’ ricorre a misure di profilassi tipo:

  • La prima regola è prevenire evitare di introdurre animali di dubbia provenienza e senza un regolare certificato medico o meglio ancora senza aver fatto la quarantena. L’ identificazione degli animali è fondamentale. E’ sempre meglio informarsi con anticipo.
  • La seconda regola è segnalare: qualsiasi segno di anormalità delle pecore o dei bovini che possa far sospettare la malattia deve essere immediatamente segnalato al Servizio Veterinario dell’ASL. Non segnalare il fatto comporta la denuncia, e la perdita al diritto di tutti gli indennizzi previsti in caso di malattia.
  • La terza regola è Igiene: buone condizioni di pulizia e di igiene, con rimozione frequente del letame, e la lotta agli insetti riducono la possibilità di diffusione e la gravità della malattia.

Per proteggere gli animali dal contagio, è anche necessario limitare l’esposizione agli insetti vettori, mantenendo una buona igiene, utilizzando insetticidi e ricoverando al chiuso gli animali dopo il tramonto, per quanto possibile.

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