Così piccoli eppure così dannosi! Cosa sono i pidocchi dei libri e come riescono ad infestare intere librerie e cantine: un aiuto per eliminarli.

Sono noti con vari nomi ma probabilmente non tutti sono in grado di vederli, almeno non a prima vista poiché sono molto piccoli, quasi minuscoli: stiamo parlando dei pidocchi dei libri o della carta, poiché è quest’ultima il loro ‘cibo’ preferito. Ma come arrivano nelle nostre case, e soprattutto, qual è il modo più efficace per eliminarli? Tutte le informazioni per preservare tutto ciò che contiene cellulosa.
Che cosa sono i pidocchi dei libri?
Così piccioli da passare spesso inosservati, eppure i danni che provocano ai libri e a tutto ciò che è fatto di carta sono visibili, eccome! Si tratta di piccoli insetti dal corpo millimetrico, molli e con lunghe antenne simili a fili sottili. Non sono tutti uguali ‘esteticamente’ ma gran parte di essi hanno la passione per ciò che cresce sulla carta e su ogni oggetto fatto di questo materiale.

Sono conosciuti con vari nomi: ‘pidocchi della carta’, ‘mordilibri’ oppure ‘insetti della muffa‘ ma forse non tutti sanno che il loro nome scientifico è ‘psocotteri’. Il termine deriva da ‘psocoptera’, che può essere tradotto con ‘ali macchiate’. Eppure non tutti gli esemplari di questa categoria sono dotati di ali e infatti sono impossibilitati a volare.
Non lasciatevi ingannare dal nome: non sono insetti xilofagi, cioè che si nutrono di carta e cellulosa e che sono tra gli insetti che girano per casa, bensì della muffa che cresce su questo tipo di materiale in condizioni favorevoli (ovvero in ambienti caratterizzati da un alto tasso di umidità).
Dove trovare i pidocchi dei libri e come iniziano le infestazioni?
Come già detto, non sono tutti uguali dal punto di vista fisico (infatti spesso si confondono con le cimici dei letti)ma neppure in base all’habitat in cui vivono: infatti se alcuni preferiscono librerie e cantine, dove facilmente possono trovare vecchi scatoloni di cartone e libri antichi, altri invece preferiscono vivere nei boschi umidi, a contatto con muschi e licheni.
Se dunque le specie più antiche preferivano il sottobosco, altre più recenti si sono adattate ai nostri ambienti, che hanno sempre però un alto tasso di umidità: infatti nelle cantine e nei solai, sono spesso conservati vecchi cartoni del trasloco e libri antichi, sui quali si sviluppa il loro ‘cibo’ preferito, la muffa. Addirittura alcune tipologie (Liposcelis decolor e L.Bostrychophila) possono attaccare anche scorte di cereali e colla da parati!
Ma come arrivano in questi luoghi? Solitamente vi sono ‘portati’, ovvero si sviluppano facilmente e velocemente grazie ad altri insetti già presenti su libri e scatoloni vecchi. Ma allora perché vengono detti ‘pidocchi dei libri’? Perché è su di essi che apportano i maggiori danni, rovinando pagine e copertine.
Il loro ciclo vitale è molto breve: in pochi giorni le uova deposte dalle femmine si schiudono e le ninfe si sviluppano velocemente, infestando tutti gli ambienti, dando il via ad una vera e propria infestazione.
Come rimediare a un’infestazione di questi pidocchi?
Se è l’umidità a creare le condizioni favorevoli al loro sviluppo, allora la prima cosa da fare è eliminare questa dagli ambienti attraverso l’uso di deumidificatori o creando passaggi di aria nella stanza. Quando la muffa ha già infestato muri e pareti, bisognerà ricorrere a prodotti specifici antimuffa che possano ripulirla.

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Per cercare di ‘salvare’ i libri potremmo riporli in freezer in sacchetti ermetici (per far morire le uova) o provare a farli ‘recuperare’ da esperti del settore.